Otto infermieri di comunità dovranno coprire 50mila persone

1 Minuto di Lettura
Lunedì 23 Novembre 2020, 05:05
7Sono tre le macro-aree di intervento sanitario su cui la Regione sta agendo contemporaneamente nel contrasto della seconda ondata del Covid: prevenzione, territorio, ospedali. Il tentativo delle ultime settimane è quello di potenziata la leva territoriale in tutte le sue articolazioni, anche applicando i nuovi indirizzi regionali e nazionali (decreto rilancio e piano pandemico). Nell'allegato della delibera 1423 ci sono due capitoli molto sostanziosi che riguardano l'assistenza domiciliare integrata e l'infermiere di comunità. La prima parte ha il compito di aumentare la percentuale degli assistiti presi in carico a livello domiciliare, rispetto alla popolazione di età superiore ai 65 anni, al 6,7%. Attualmente nelle Marche, su una popolazione over 65 anni di 37.8321 persone, le persone assistite a livello domiciliare sono 12.566, pari al 3,32%. Secondo il decreto rilancio la quota dovrebbe salire a 25.348, pari appunto al 6,7%.
L'altro obiettivo dell'assistenza domiciliare è quello di portare la percentuale degli assistiti presi in carico a livello domiciliare, rispetto alla popolazione di età inferiore ai 65 anni, allo 0,30%. Attualmente
gli under 65 anni sono 1.165.215 mentre gli assistiti sono 1.378 (lo 0.118%). Un obiettivo ambizioso nel quale la Regione investirà tutto il riparto del decreto rilancio (circa 18,8 milioni di euro). Anche l'infermiere di comunità rappresenta una svolta: la Asur deve garantire otto infermieri ogni 50.000 abitanti e per questo può assumere a tempo inderminato, determinato a contratto o a prestazione. Avrà 8,5 milioni dal decreto rilanzio e 12,3 per per l'anno 2021.
a. t.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA