Nonostante la Brexit l'Inghilterra si è confermata la destinazione preferita da chi sceglie di andarsene Al secondo posto c'è la Germania

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Lunedì 23 Ottobre 2017, 05:00
IL GRANDE ESODO
ANCONA Non saranno tutti cervelli, ma di sicuro sono in fuga. In comune hanno il desiderio di trovare una propria dimensione, unito a un senso di forte insoddisfazione e a una buona dose di intraprendenza. E' la carica dei quasi mille anconetani che nel 2016, valigia in mano, hanno salutato papà e mamma per giocarsi le proprie carte all'estero. Il futuro dirà se per loro si tratta di un'esperienza temporanea o di una scelta di vita: spesso la prima si tramuta nella seconda. Si dice che chi lascia l'Italia difficilmente ci ritorna.
Gli uomini come le donne
In effetti, la tendenza è confermata dai numeri: 6.259 anconetani vivono all'estero, cioè il 6,2% dei residenti nella città dorica (erano 100.696 l'anno scorso) oggi sono sparsi per il mondo. Dove? Secondo il Rapporto italiani nel mondo 2017, elaborato dalla Fondazione Migrantes, organismo pastorale della Cei che ogni anno si occupa del fenomeno, dei 35.671 emigrati dalla provincia anconetana (pari al 7,5% della popolazione) iscritti all'Aire (Anagrafe italiani residenti all'estero), equamente suddivisi tra uomini (50,2%) e donne (49,8%), quasi la metà vive in Argentina (17.482), il 7% in Svizzera (2.452) e il 6,3% in Francia (2.244). Seguono, staccate di poco, Germania (5,3 %) e Spagna (4,8%), ma la distribuzione nel mondo è diffusa, tant'è che un 27% di anconetani abita in altri Paesi. Partono tutti: giovani (il 22,6% ha tra i 18 e i 34 anni), adulti (quasi il 24% ha tra i 35 e i 49 anni) e anziani, con una quota del 21,6% di over 65 che, evidentemente, hanno pensato bene di godersi la pensione alle Canarie o ai Caraibi, anziché a Portonovo. Dunque, nelle preferenze complessive tiene banco l'Argentina, che però accoglie i migranti italiani di prima generazione.
Si va soprattutto in Europa
Oggi le cose vanno diversamente. Sì perché le prime destinazioni del 2016 sono prevalentemente europee: il 23,5% dei nostri concittadini si è trasferito in Inghilterra (soprattutto a Londra), alla faccia della Brexit, il 13,2% ha scelto la Germania, mentre il 12% ora risiede negli States, con Francia (10%) e Svizzera (4,6%) più indietro. La fuga all'estero è ormai un fatto conclamato in Italia: a partire dal 2009 gli espatri hanno superato i rimpatri, facendo tornare il saldo negativo come non accadeva dagli anni Sessanta. Crisi economica, scarse possibilità di lavoro ma anche una popolazione pensionata sempre più povera hanno spinto 124.076 italiani ad andarsene nel 2016, per un aumento del 15,4% rispetto al 2015.
Sopra la media
La provincia di Ancona è sopra la media. L'anno scorso ha salutato ben 927 suoi residenti (il 44% sono donne) per un incremento addirittura del 26,5% rispetto al 2015 (quando le partenze erano state 733 a fronte di 229 rimpatri). Dovrebbe suggerire una profonda riflessione il fatto che il capoluogo dorico è il nono Comune italiano su 46 con oltre 100mila abitanti per incidenza percentuale di espatriati (6.259), davanti a Milano, Torino, Napoli, Bari e Palermo, per intenderci. Ad andarsene sono soprattutto i giovani. Il 31,4% di chi ha lasciato Ancona l'anno scorso ha tra i 25 e i 34 anni, il 25% tra i 35 e i 49 anni, l11,7% tra i 15 e i 24 anni. Cresce anche la quota dei minorenni (21,6% di under 14), sintomo di tanti nuclei famigliari che decidono di fare la valigie e costruirsi all'estero una vita migliore.
Stefano Rispoli
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