Muro tra case e ferrovia Rfi prepara gli espropri

3 Minuti di Lettura
Martedì 19 Febbraio 2019, 05:05
LA POLEMICA
ANCONA Quasi 230mila euro per gli espropri. Li ha messi in conto Rfi per la realizzazione delle barriere antirumore nel Comune di Ancona ove venisse portato avanti il progetto fortemente contestato dalle amministrazioni dei Comuni costieri marchigiani. Intanto, le barriere approderanno oggi in consiglio regionale e saranno al centro di un incontro convocato in Regione dalla vicepresidente Anna Casini, a cui parteciperanno Rfi, Arpam e i sindaci dei Comuni interessati al progetto.
L'assemblea
Durante la seduta del consiglio comunale di ieri, è stato l'assessore ai Lavori pubblici Paolo Manarini a rendere noto che il costo degli espropri, necessari per l'eventuale realizzazione delle barriere antirumore, solo ad Ancona ammonta a 227mila euro. «Ovviamente ha spiegato Manarini, rispondendo a un'interrogazione del consigliere Fi Daniele Berardinelli è a carico del soggetto espropriante. Secondo le relazioni consegnate al Comune il costo ammonta a 227mila euro e riguarda sia le indennità sia l'occupazione temporanea del suolo pubblico». Nel dettaglio, per le zone art. 28 (zone per servizi di quartiere, parcheggi a raso che fanno capo al Comune) l'importo è di 73.965 euro; per le aree di pertinenza private destinate alle abitazioni 7.220 euro; per le aree di pertinenza dei fabbricati commerciali e depositi (privati) 10mila euro; per le aree bianche ed aree ex standard 12.849 euro, per le strade demaniali come tratti di via Flaminia e di quelle in capo al Comune 121.505 euro. «Mi auguro che queste barriere non vengano realizzate ha dichiarato Daniele Berardinelli gli anconetani non meritano di essere soffocati da una vera e propria muraglia che chiuderebbe le abitazioni in una specie di lager, impedendo la vista e il profumo del mare».
Le critiche
Anche l'Amministrazione è contraria alle barriere progettate da Rete Ferroviaria Italiana e, insieme al comune di Falconara, ha espresso più volte la sua contrarietà. Per i sindaci di Ancona Valeria Mancinelli e di Falconara Stefania Signorini l'opera «isolerebbe completamente le città dal mare, togliendo la visibilità della spiaggia». Inoltre le barriere, che in alcuni punti raggiungerebbero l'altezza di 8 metri, «impedirebbero il ricircolo dell'aria, aggravando l'inquinamento ambientale lungo una delle strade più trafficate dei nostri territori». L'avvio delle procedure di esproprio sarebbe successivo all'approvazione del progetto presentato da Rfi, ma i primi cittadini dei due Comuni hanno ribadito il loro no alle barriere.
Le alternative
L'obiettivo ora è trovare soluzioni alternative al progetto di Rfi, che siano in grado di ridurre l'inquinamento acustico. La questione riguarda Ancona e Falconara, ma anche tutti i comuni costieri delle Marche, e oggi approderanno in consiglio regionale diverse mozioni, di cui due del M5S. Per i consiglieri regionali pentastellati Gianni Maggi, Piergiorgio Fabbri, Peppe Giorgini e Romina Pergolesi, è necessario «intervenire prioritariamente sui binari e sul materiale rotabile». In particolare i consiglieri Maggi e Pergolesi chiedono all'Esecutivo regionale, attraverso una mozione, «di esprimere in sede di conferenza di servizi l'assoluta contrarietà all'installazione dei pannelli fonoassorbenti». Contraria alle barriere di Rfi anche la Cna. «L'arretramento - - dichiara Andrea Cantori avrebbe il vantaggio concreto non solo di eliminare il problema del rumore, ma soprattutto di recuperare spazi e accessi che permetterebbero di incrementare ancora di più l'economia del turismo».
Micol Sara Misiti
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA