Muffa e impianti vecchi bocciati gli studentati

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Domenica 24 Marzo 2019, 05:05
IL REPORT
ANCONA Ancona città universitaria. È uno dei mantra ripetuti quando si parla delle strade da percorrere per il rilancio del capoluogo, ma la strada è ancora lunga: almeno per quanto riguarda l'ospitalità agli studenti. L'Università Politecnica delle Marche è da tempo riconosciuta come uno dei migliori atenei italiani e questo ha fatto sì che negli ultimi anni il numero degli iscritti sia cresciuto in maniera esponenziale. Ma se si vuole creare una città veramente a misura di studente non si può prescindere dalle strutture di accoglienza, e al momento alcuni degli studentati che ospitano i borsisti fuori sede si trovano in condizioni oltre i limiti della decenza. Prova ne è il report stilato dai ragazzi della lista Gulliver Sinistra Universitaria e portato circa un mese fa all'attenzione dell'Ente regionale per il diritto allo studio (Erdis), che gestisce la maggior parte degli studentati. «La nostra idea di studentato spiega Giorgia Venditti, coordinatrice lista Gulliver - è quella di un luogo accogliente e soprattutto dignitoso, un posto che ogni studente possa considerare come una seconda casa nella città in cui ha deciso di studiare. Purtroppo gli studentati di Ancona non rispecchiano questo ideale, che per quanto poco pretenzioso, al momento sembra rimanere un'utopia».
Le segnalazioni
Sotto accusa ci sono in particolare gli studentati di via Scosciacavalli e Brecce Bianche, che hanno un problema comune: la muffa. «In entrambe le strutture i bagni sono senza finestre e di dimensioni particolarmente ridotte fa sapere la coordinatrice del Gulliver - con le ventole di areazione spesso assenti o non funzionanti. In questo modo si crea una grande umidità che fa fiorire la muffa sulle pareti, tra le piastrelle e nei piatti doccia». L'umidità provoca inoltre rigonfiamenti e spaccature nell'intonaco, talvolta con caduta di materiale, sia nei bagni che nelle stanze adiacenti. «Quelle poche volte che i manutentori sono intervenuti continua Venditti - non hanno mai proposto soluzioni definitive, limitandosi a dare una mano di vernice. Il risultato è che quasi sempre la muffa è tornata fuori. Ci vorrebbe come minimo il ripristino delle ventole». Ma anche di alcuni sanitari, rovinati, ingialliti, a volte rotti, e lavandini, dalle tubature arrugginite e assediate dal calcare. Non meglio sta il mobilio, spesso vecchio, danneggiato e insufficiente, come nelle aule comuni dello studentato di via Brecce Bianche.
Gli spazi comuni
«Le stanze dovrebbero essere fruibili da almeno 16 persone dice la coordinatrice del Gulliver - cosa che però appare impossibile. Gli spazi sono ristretti, gli ambienti freddi e spogli e le sedie presenti in numero esiguo». A Brecce Bianche c'è anche una lavanderia, che però risulta essere sporca e poco funzionale: «Anche qui muffa, mattonelle staccate e grate arrugginite. Inoltre ci sono solo due lavatrici, non sempre funzionanti, e per di più attivabili tramite gettoni che spesso non sono disponibili». E pure le cucine non sembrano essere adeguate: «Sono comuni ad almeno quattro camere, che vi si affacciano direttamente, e non hanno finestre. Gli elettrodomestici sono pochi e non rispondono alle reali esigenze degli studenti che vivono qui: non è presente un forno ma solo quattro piastre da dividere tra otto persone, come pure i piccoli frigoriferi che in alcune cucine neanche funzionano in modo corretto. Inoltre gli spazi vengono puliti saltuariamente».
Gli impianti
In via Scosciacavalli ci sono invece alcuni problemi agli impianti: nelle palazzine C e D spesso non arriva l'acqua calda, molti termosifoni non funzionano e i contatori non sono dimensionati per alimentare un numero adeguato di elettrodomestici nello stesso momento (spesso basta accendere insieme una piastra e un asciugacapelli per far saltare tutto). E poi c'è la questione sicurezza. Alcune porte delle camere sono fradice e con le serrature non sicure, mentre il portone della palazzina B può essere aperto da chiunque, non essendo presente alcuna chiave. «In generale conclude Giorgia i tempi per le manutenzioni ordinarie sono molto lunghi, cosa che costringe spesso gli studenti a ricorrere al fai da te, mentre gli interventi più grossi non sono mai stati realizzati, neanche questa estate, quando è stato chiesto di liberare lo studentato di via Scosciacavalli proprio per effettuare dei lavori». I ragazzi del Gulliver ritengono inoltre gli attuali 5 studentati e si chiedono a che punto siano le ristrutturazioni del Buon Pastore e dello studentato di via Lambro, chiuso dopo il terremoto del 2016.
Michele Rocchetti
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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