Marche, la super sfida per Regione e Comuni (più c'è il Referendum)

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Domenica 20 Settembre 2020, 05:05
Avvincente come le sfide sportive che sono entrate nella storia, complesso e non privo di incognite come lo è ogni test che si rispetti. Ma bisognerà comunque attendere domani, dopo le 15, per conoscere il futuro politico delle Marche da qui ai prossimi cinque anni. Alle 7 di questa mattina si sono aperti i seggi di un Election day dai mille volti, con la Regione che si lascia alle spalle la legislatura made in Ceriscioli - profondamente segnata dal sisma e dal Covid - e si affaccia a un nuovo governo, che dovrà essere scelto dai marchigiani proprio in queste ore. Sono più di 1 milione e 310mila gli aventi diritto al voto (673.553 donne e 637.290 uomini) e di questi 7.322 sono diciottenni.
Gli aventi diritto al voto
Tra i dati ufficializzati ieri figurano anche 133.016 marchigiani residenti all'estero che potrebbero esprimere la propria preferenza tra gli otto candidati a presidente e le 18 liste ad essi collegate. Per il referendum nazionale possono votare presso le Ambasciate e i Consolati nelle nazioni di residenza, mentre per le elezioni regionali è prevista solo la presenza fisica alla sezione elettorale del Comune marchigiano in cui sono iscritti per poter esercitare il diritto di voto. Sono 1.576 i seggi allestiti in tutto il territorio dove si provvederà all'autenticazione delle schede per la votazione, mediante apposizione della firma dello scrutatore, all'apertura del plico contenente il bollo della sezione ed all'apposizione del timbro nell'apposito spazio. Il tutto secondo un rigido protocollo dettato dalle disposizioni in materia anti-Covid. Deciso da tempo l'ordine dello spoglio dalle 15 in poi di domani: i presidenti di seggio procederanno allo scrutinio partendo da quello per il Referendum consultivo nazionale sul taglio dei Parlamentari, a cui seguirà quello per le consultazioni elettorali regionali e infine quello delle amministrative.
L'attesa frenetica
Mai come quest'anno il risultato delle Regionali nelle Marche è atteso con una certa curiosità e frenesia per le liste dei partiti e dei movimenti che hanno animato la campagna elettorale. Causa Coronavirus il voto è stato posticipato di quasi tre mesi e solo negli ultimi 30 giorni i candidati hanno potuto presentare ai marchigiani programmi e idee per la rinascita della regione. Missione difficile ma a cui non si sono sottratti gli aspiranti governatori, qui in rigoroso ordine alfabetico: Francesco Acquaroli (Centrodestra) Sabrina Banzato (Vox Italia) Alessandra Contigiani (Riconquistare l'Italia) Anna Rita Iannetti (Movimento 3V - Libertà di Scelta) Roberto Mancini (Dipende da Noi) Maurizio Mangialardi (Centrosinistra) Gian Mario Mercorelli (Movimento 5 Stelle) Fabio Pasquinelli (Lista Comunista).
Le amministrazioni locali
Fra i 17 Comuni al voto per eleggere il nuovo sindaco, sono 3 quelli che potrebbero andare al ballottaggio: Macerata, Fermo e Senigallia, che in assenza di vittoria schiacciante torneranno alle urne il 4 e il 5 ottobre per scegliere il primo cittadino.
Il giallo delle regioni mancanti
Per la serie strano ma vero, fino a ieri secondo il portale telematico Eligendo a cui si accede dal sito del ministero dell'Interno, le regioni al voto in Italia erano quattro su sei: presenti Campania, Liguria, Puglia e Veneto. Assenti Marche e Toscana. Tutto il resto, tra cui i dati sulle Comunali e sul Referendum, è stato riportato senza nemmeno un refuso. Una svista, chiamiamola così, per due regioni ad alto tasso di incertezza. Ma in queste elezioni al tempo del Covid, tutto può succedere. Anche questo.
Maria Teresa Bianciardi
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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