Malati gravi, superato il picco Terapie intensive alleggerite

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Lunedì 6 Aprile 2020, 05:04
L'EPIDEMIA
ANCONA Che non sia il caso di lasciarsi abbagliare dal sole, secondo una metafora molto in voga negli appelli a restare a casa, lo spiegano i numeri più delle parole. Gli ultimi dati sull'evoluzione dell'epidemia confermano che il virus continua a rallentare, ma non è una crollo in picchiata e dunque servirà pazienza prima di vedere la curva dei contagi appiattirsi e poi scendere. Anche a livello nazionale comunque si avvertano segnali di miglioramento, tanto che ieri un analista prudente come il presidente dell'Istituto superiore di Sanità Silvio Brusaferro ha lasciato intravvedere spiragli sul post-13 aprile. «La curva ha iniziato la discesa e comincia a scendere anche il numero dei morti. Se questi dati si confermano dovremo cominciare a pensare alla fase 2», ha detto riferendosi al periodo intermedio, di convivenza accorta con il virus, che ci aspetta dopo la fine del blocco totale, con attenuazione graduale delle misure.
Nelle Marche va meglio la situazione negli ospedali, con il picco dei malati più gravi che sembra superato, mentre la lista dei caduti da Coronavirus, con i 14 morti di ieri, conta ormai 612 vittime, quasi 200 solo nell'ultima settimana. Anche nell'elenco di ieri uno dei malati uccisi dal virus, un 52enne di Monturano, era ancora abbastanza giovane e non soffriva di patologie pregresse. Rispetto al bilancio di sabato è stato stornato il caso di una 86enne di Ostra Vetere, morta per cause estranee al virus.
Il bollettino blu
L'epidemia intanto, al suo 40esimo giorno di avanzata nelle Marche, ha rallentato la sua spinta. Il bollettino blu del Gores che al mattino fa il bilancio degli esami di laboratorio del giorno prima registrava ieri una crescita giornaliera inferiore al 3%, anche se in lieve rialzo rispetto al giorno prima (2,8% contro 2,6%). I nuovi casi positivi sono 123, su un totale di 780 campioni testati, e il totale dei contagiati nelle Marche sale a 4.464.
Fa specie notare che nel bilancio di giornata i nuovi contagiati della provincia di Ancona, ben 66, siano esattamente il doppio dei quelli di Pesaro Urbino, a quota 33. Ma sarebbe affrettato trarne conclusioni troppo nette, perché il dato giornaliero può essere influenzato da fattori occasionali, come accumuli di campioni da testare o una particolare composizione per territorio del blocco di tamponi esaminato in una certa giornata nella Sod Virologia di Ancona e nei laboratori satellite di Marche Nord e Ascoli. Sarebbe come attribuire a valore statistico a un singolo lancio di dati, anche se ormai la distribuzione territoriale del contagio da una decina di giorni ha spostato il suo asse più verso sud. Del resto la provincia di Pesaro Urbino, la prima nelle Marche a essere investita dall'onda di piena del virus, è tre giorni avanti rispetto alle altre nello start delle misure di contenimento e dunque l'epidemia ha frenato in anticipo.
La diffusione locale
Nonostante la frenata anticipata, Pesaro Urbino resta comunque con ampio margine la provincia marchigiana con il maggior numero di casi positivi, 1.853, seguita da Ancona con 1.356, Macerata con 614, Fermo con 308, Ascoli Piceno con 235, mentre altri 98 casi riguardano malati da fuori regione.
Notizie incoraggianti arrivano dagli ospedali. Il totale dei ricoverati per Coronavirus è sceso di 12 unità e ieri a mezzogiorno nei 14 ospedali marchigiani attrezzati per curare pazienti infetti (a cui si aggiungono alcune cliniche private ed Rsa per le degenze post-critiche) c'erano 1.138 pazienti: 151 in terapia intensiva, 279 in semi-intensiva, 521 in altri reparti e 187 in area post critica.
Il record di Torrette
Una distribuzione tra reparti che vede calare i pazienti più gravi, ricoverati in terapia intensiva, scesi a 151 dopo aver raggiunto martedì scorso quota 169, davvero a un passo dal totale dei posti di rianimazione ricavati per l'emergenza Coronavirus nelle Marche, 170 in tutto. Gli Ospedali Riuniti di Ancona hanno ancora il maggior numero di pazienti in terapia intensiva, salito alla soglia record di 43, mentre a Marche Nord di Pesaro (dove da venerdì scorso sono arrivati nove medici di rinforzo di varie task-force di fuori regione) i letti di rianimazione occupati sono scesi a 29, mentre otto giorni prima erano 40. L'ospedale di Pesaro, che ha però 125 degenti in terapia semi-intensiva, resta comunque l'ospedale marchigiano più affollato di pazienti positivi al Covid-19. con 187 degenze, seguito dal Regionale di Torrette con 180. Continua a crescere anche e il totale dei pazienti dimessi e guariti (287) che da qualche giorno la Regione Marche assomma allineando i suoi dati sull'emergenza Coronavirus con quelli trasmessi dalle altre Regioni alla Protezione civile nazionale.
Lorenzo Sconocchini
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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