LO SCENARIO
ANCONA Chiusura delle scuole e sospensione delle attività di

3 Minuti di Lettura
Domenica 1 Marzo 2020, 05:05
LO SCENARIO
ANCONA Chiusura delle scuole e sospensione delle attività di pubblico spettacolo nelle Marche a causa dell'infezione da Coronavirus, si decide oggi. Con un provvedimento che, molto probabilmente, spacchetterà la regione coinvolgendo solo la provincia di Pesaro e Urbino, quella in cui, al momento, si registrano più casi. Ove il governo, che anche ieri non ha preso in considerazione le Marche nella prima parte del decreto, invece, decidesse che la base delle decisioni debba essere solo regionale, il presidente della Regione, Luca Ceriscioli, chiederà che anche le intere Marche siano comprese.
I campioni
Nella tarda serata di ieri, il Gores, il gruppo operativo per le emergenze sanitarie, ha diffuso il bollettino dei casi positivi nelle Marche: 13 quelli nuovi, che portano il totale a 24, tutti pesaresi tranne uno. Si tratterebbe di un anconetano, che è stato in Romagna, preso in carico all'ospedale di Torrette. Restano stazionarie le condizioni delle sei persone ricoverate, che ora sono tutte all'ospedale di Ancona, 4 in Malattie infettive e 2 in Rianimazione. Non sono invece ancora arrivate le conferme per i 6 casi isolati venerdì, dal momento che i laboratori romani (Iss e Spallanzani) sono oberati di richieste che provengono da tutta Italia. Al momento, sono 6 le controanalisi confermate.
Nella giornata di ieri si sono susseguite le riunioni per giungere a un decreto del governo concordato con le Regioni. In mattinata, il Governo ha ascoltato, in video-collegamento, tutti i presidenti delle Regioni. Ci sarebbe stato un botta e risposta tra il ministro Francesco Boccia e Ceriscioli, definito «ruvido», anche se fonti vicine al governatore sminuiscono. Ma è un fatto che anche in occasione del nuovo decreto, le Marche siano escluse. In questo tavolo, peraltro, è emersa una soluzione che potrebbe soddisfare tutte le parti e cioè assumere i provvedimenti restrittivi in ambito provinciale. Oltre a Pesaro Urbino, ci sarebbe anche il caso di Savona. Di questa soluzione, ha parlato in serata, Ceriscioli.
La bozza
«Abbiamo ricevuto la bozza del nuovo Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri riguardante le misure di contenimento del Coronavirus. Il documento indica solo le Regioni con zone rosse: Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna», ha premesso il governatore che ha tempo fino alle 9 di questa mattina per presentare le osservazioni, la prima delle quali è di inserire le Marche tra i territori sottoposti alle misure più restrittive, che comprendono la chiusura delle scuole e la sospensione delle attività di pubblico spettacolo. «Se, guardando l'attuale stesura del decreto, la base territoriale resta regionale, chiederemo di essere inseriti come regione. Se invece, come è sembrato dal lungo confronto con il Governo, la base dovesse essere provinciale, chiederemo l'inserimento della Provincia di Pesaro Urbino». Un ragionamento, tuttavia, inficiato dal primo campione positivo che proviene dalla provincia di Ancona, rilevato nella tarda serata di ieri.
Resta alta la tensione, quindi, tra le Marche e il governo, in un conflitto istituzionale che non sembra avviarsi a soluzione, nonostante i richiami alla coesione e all'unità per contenere l'infezione da Coronavirus. Il tema è stato affrontato nel corso del convegno organizzato ieri da Ordine del giornalisti e Azienda Ospedali Riuniti. Tra gli interventi, quello di Marcello Tavio, direttore della Clinica di malattie infettive e presidente della Società italiana delle malattie infettive, che ha detto: «Abbiamo la necessità di dare risposte sistemiche, anche in deroga al titolo V. Io sono esterrefatto davanti a una minaccia globale che viene vissuta e declinata in maniera diversa in base a regione o Asl di appartenenza. Siamo fuori strada». Una riflessione analoga è venuta da Fabrizio Volpini, medico di medicina generale e consigliere regionale del Pd. «Faccio una riflessione da politico - ha detto -: in fasi come questa le informazioni e i comportamenti devono essere armonizzati, bisognerebbe anche mitigare il titolo V della Costituzione». Secondo Volpini «bisognava attenersi alle linee guida del Governo, come chiedeva il premier Conte».
Edoardo Danieli
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA