Le rubano la borsa al cimitero e poi le svaligiano l'abitazione

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Venerdì 14 Febbraio 2020, 05:05
L'EMERGENZA
ANCONA Addetti al controllo della differenziata, avvocati difensori, vecchi amici, automobilisti danneggiati, tecnici del gas, ma anche custodi del cimitero. Come in un'opera pirandelliana, i truffatori hanno mille maschere da indossare, una per ogni occasione. La capacità dell'imbroglione sta proprio in questo: sapersi adattare ad ogni circostanza, come un perfido camaleonte, facendo leva sulla buona fede della gente. Come non fidarsi di chi fa sobbalzare il cuore, annunciando un brutto incidente occorso a un parente? Come non credere a chi si presenta in casa, con tanto di tesserino, proponendo consigli su come conferire correttamente i rifiuti? Come dubitare di chi si avvicina offrendo aiuto per sostituire una gomma a terra? Guai a cascarci: nel 2020 il nemico spesso si nasconde dietro un candido sorriso. Come quello sfoggiato da una coppia di giovani ragazze che hanno suonato al campanello di una coppia di novantenni, residenti in centro, spacciandosi per dipendenti di Anconambiente incaricati di effettuare ispezioni a domicilio sulla raccolta differenziata. I nonnini le hanno fatte entrare e subito tra loro è nato un bel feeling: il proprietario, un ex muratore, ha mostrato la casa e in particolare il bagno che in passato aveva costruito con le sue mani. Un mese dopo, la coppia di furfanti è tornata. «Abbiamo comprato casa qui vicino, la stiamo ristrutturando: non è che ci farebbe rivedere il suo bagno? Ci era piaciuto molto». Il nonnino, fiero di sé, non ci ha pensato due volte. E mentre una fingeva di ammirare l'opera, la complice si è intrufolata in camera da letto e ha aperto una cassaforte con la chiave trovata in un cassetto.
Il blitz
Ha rubato tutti i gioielli, incluso un orologio d'oro che l'anziano, la domenica seguente, voleva indossare per andare a messa. In quel preciso istante ha realizzato di essere stato truffato, ma forse per un senso di vergogna ha preferito non dire nulla ai parenti: si è deciso a raccontare tutto solo quando il genero ha sporto denuncia ai carabinieri e, vista l'assenza di effrazioni, i sospetti erano ricaduti sulla badante a cui la coppia di novantenni sono molto legati. È una delle tante storie emerse dai recenti incontri organizzati nei circoli e nelle parrocchie dalla polizia locale di Ancona nell'ambito di una campagna sociale di prevenzione delle truffe. Le vittime, nella maggior parte dei casi, sono proprio gli anziani, soggetti vulnerabili, indifesi, spesso soli, che tendono a dar confidenza agli sconosciuti e e non sanno dire di no al nemico che bussa alla porta. Il caleidoscopio dei raggiri ha mille sfumature.
Continua a far centro la tecnica del finto avvocato che telefona alla vittima per avvertirla di un incidente capitato a un suo parente e chiede soldi per scarcerarla, a titolo di cauzione, istituto che peraltro in Italia non esiste. In un caso recente un'anziana anconetana prima ha dubitato, ma poi è caduta nel tranello quando al telefono le hanno passato una donna che si è spacciata per sua figlia in lacrime: «Mamma, aiutami, mi portano in galera». La poveretta, agitatissima, ha accettato di consegnare più di 3mila euro, tra contanti e gioielli, a un collaboratore dello pseudo avvocato. Solo la sera, quando la figlia (quella vera) è andata a trovarla, ha capito tutto. La truffa dello specchietto è un classico e tanta gente continua a cascarci: un colpo sulla carrozzeria, un automobilista che si avvicina mostrando il danno dell'incidente-fake, poi la richiesta di risarcimento, dai 50 ai 100 euro, che la vittima preferisce sborsare pur di non trovare problemi.
L'evoluzione è rappresentata dalla truffa della gomma bucata, riproposta pochi giorni fa nel parcheggio di un supermercato alla Baraccola: un uomo è stato derubato del borsello, con dentro mille euro che aveva appena prelevato per saldare il conto dal dentista, mentre era impegnato a sostituire uno pneumatico forato. Il furto, senz'ombra di dubbio, è stato commesso dallo stesso malvivente che poco prima gli aveva squarciato la gomma con un punteruolo.
L'evoluzione
In zona Q2 continua a colpire un soggetto che avvicina sconosciuti e si spaccia per agente di commercio e per amico di famiglia: attacca briga e con la sua parlantina è riuscito a convincere vari malcapitati ad acquistare giubbetti in finta pelle, al prezzo di 100-150 euro l'uno. È successo di recente anche a un farmacista anconetano. Ma il raggiro più ingegnoso è quello architettato da una coppia di manigoldi senza scrupoli ai danni di un'anziana che era andata a trovare il marito defunto al cimitero: uno le ha rubato la borsa, un altro si è spacciato per il custode e le ha chiesto il numero di telefono, nel caso in cui avessero ritrovato il maltolto. Qualche ora dopo l'hanno chiamata a casa: «Ci raggiunga al cimitero, abbiamo rinvenuto la sua borsa». Come è uscita, le hanno svaligiato casa.
Stefano Rispoli
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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