LA SVOLTA
ANCONA Quindici anni, italiano, due etti di stupefacenti nell'alloggio,

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Lunedì 10 Dicembre 2018, 05:04
LA SVOLTA
ANCONA Quindici anni, italiano, due etti di stupefacenti nell'alloggio, pare cocaina, e un'accusa pesantissima. Quella di essere stato il detonatore della strage di Corinaldo, quello che nebulizzando spray urticante, ha creato l'onda di panico che ha trasformato la Lanterna Azzurra in un inferno di morti e feriti. I carabinieri sono arrivati a lui nelle prime ore della mattina di sabato quando i cadaveri dei sei morti della Lanterna Azzurra erano appena arrivati alla camera mortuaria di Ancona. Non sono nemmeno dovuti arrivare lontanissimo, si parla di un residence di Senigallia: a fare nome e cognome, come anticipato ieri dal Corriere, sono stati gli amici che lo avevano riconosciuto nella calca della sala principale del locale di Madonna del Piano dove si aspettava l'arrivo del rapper Sfera Ebbasta. Pare fosse già noto alle forze dell'ordine.
È quello del video?
Non è chiaro ancora se si tratti del ragazzo raffigurato nel video con cappellino e mascherina. Per ora a carico del fermato ci sono detenzione e spaccio di stupefacenti e tanto è bastato per attivare la misura di fermo nei suoi confronti. È quasi certo che questa mattina il procuratore dei minori Giovanna Lebboroni aggiungerà anche l'ipotesi di reato di omicidio preterintenzionale. Ma gli investigatori stanno cercando altri tasselli del disastro avvenuto nella notte tra venerdì e sabato. C'è l'elemento del movente e aperta è anche la questione del mezzo utilizzato. Una bomboletta era troppo poco per creare il massiccio odore acre sentito da così tante persone. Si è parlato anche di un effetto alterato dei fumogeni forse per un guasto della macchina. Probabilmente servirà una perizia per verificare. I carabinieri del comando provinciale di Ancona guidati dal colonnello Carrozza stanno lavorando in più direzioni.
La gestione sicurezza
L'altro livello della responsabilità è quello della gestione della sicurezza per cui questa mattina il procuratore capo Garulli e il sostituto Gubinelli iscriveranno nel registro degli indagati anche i tre gestori della Lanterna Azzurra per omicidio colposo plurimo: i soci Carlantonio Capone e Quinto Cecchini e l'amministratore unico Francesco Bartozzi. Il primo pesarese, da tempo nel mondo dell'intrattenimento tra Romagna e Marche, socio storico della Magic, la società nata nel 2013 che da qualche anno gestiva la Lanterna Rossa. Cecchini è entrato solo sei mesi fa nella società ed è il papà di deejay Marcos, Marco Cecchini che non figura nella compagine sociale ma era presente l'altra notte. È lui che ieri ha riferito del furto di una catenina negli attimi seguenti alla diffusione della sostanza urticante e poco prima della ressa mortale creatasi all'uscita del locale destinata allo spazio esterno per fumatori. Come si sia creata la ressa con altre due uscite fruibili nel locale, i carabinieri lo hanno chiesto a Gianni Ermellini, il responsabile della sicurezza che aveva con sè undici collaboratori. E poi c'è tutta la questione dei biglietti che in queste ore si è rimodulata per voce proprio del vertice investigativo: «I biglietti venduti - ha spiegato il colonnello Carrozza - erano 680, quelli staccati 500». Ma fioccano le testimonianze di ragazzi e genitori entrati senza biglietto o con un pass per la consumazione.
Andrea Taffi
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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