LA STRATEGIA
ANCONA Il candidato governatore del centrodestra si chiama Francesco

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Domenica 12 Luglio 2020, 05:05
LA STRATEGIA
ANCONA Il candidato governatore del centrodestra si chiama Francesco Acquaroli, ha 46 anni e una laurea in Economia alla Politecnica delle Marche, dialoga con la politica probabilmente da quando era bambino e non è uno della generazione dei nativi digitali, magari non lo è stato per poco, ma è uno che se ti dice che ha parlato con qualcuno non si riferisce a messaggi vocali o incontri da remoto. Quindi a chiedergli come sarà la sua campagna elettorale si sfonda una porta aperta: «Penso più a incontri in presenza, sempre rispettando le regole del distanziamento che non a campagne social. Nel senso che utilizzerò le varie piattaforme social, ovviamente, per comunicare in tempo reale, ricevere informazioni e dare notizie di servizio, ma credo sia importante incontrare i protagonisti del territorio e ascoltare le loro esigenze».
Le alchimie
Le motivazioni sono presto argomentate: «Il mio punto di riferimento sono le famiglie, le imprese, i cittadini marchigiani, sono loro gli interlocutori e poiché siamo in una regione piccola non vedo il bisogno di chissà quali alchimie e strategie sofisticate per la campagna elettorale. Preferisco parlare direttamente con le persone». Ci sarà pure una parola guida, uno slogan che possa richiamare la sua candidatura alla guida della Regione Marche: «Ricostruiamo le Marche: sarà questo lo slogan sui manifesti elettorali. Ma, appunto, sia chiaro che preferisco il contatto con le persone agli slogan, che magari corrono il rischio di essere distorti, raccontati male e magari estrapolati dal contesto cui ci si riferisce». Farà tutto da solo, o almeno uno staff lo ha organizzato? «Nulla di particolare, sono le stesse persone che mi seguono in politica, sono giovani preparati e mi fa piacere ricorrere alla professionalità dei marchigiani». Una stoccatina indiretta al collega del centrosinistra, che ha fatto ricorso a consulenti emiliano-romagnoli. La giornata tipo fino a oggi: «Un paio di ore al mattino di riflessione e di lettura dei media, poi la preparazione degli appuntamenti della giornata, contatti telefonici e spazio agli incontri. Quando ci sono le sedute alla Camera vado a Roma. Non ci sono tattiche particolari».
Le spese
Una campagna ha i suoi costi, quale il budget che ha a disposizione o pensa di dover spendere? «Non ho nessun budget e non lo avrò. Le risorse sono poche, spenderò il meno possibile facendo ben attenzione a tutto. Non ci possiamo permettere campagne faraoniche e neppure le vogliamo, non serve spendere tanti soldi per catturare l'interesse degli elettori. Serve essere presenti, incontrarli e ascoltarli. Ovviamente mettendo in campo le idee giuste per la ripartenza della Regione». Che sarebbero in sintesi: «La sanità, il lavoro, la ricostruzione e le infrastrutture».
Il rinnovamento
Non c'è solo il candidato-governatore in campo, sono in formazione anche le liste. Come va con l'organizzazione della sua lista civica? «Ci sono tante professionalità - a Macerata sono in corsa gli avvocati Giancarlo Giulianelli e Pietro Siciliano - che hanno chiesto di mettersi a disposizione e dare una mano. Io stesso vengo da un'esperienza politica civica quando ho fatto il sindaco, un'esperienza comune a tanti primi cittadini, visto che le Marche hanno tanti piccoli Comuni che si fondano sul senso civico e sul senso di appartenenza alla comunità dei suoi cittadini. C'è anche tanta voglia di rialzarsi e di farlo con l'orgoglio tipico dei marchigiani. Marchigiani che vogliono il rinnovamento».
Luca Patrassi
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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