La prima chiama sarà oggi alle 15 ma ancora non c'è un candidato capace di far convergere i partiti

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Lunedì 24 Gennaio 2022, 05:05
La prima chiama sarà solo un pro forma: oggi in Parlamento saranno infatti molte le schede bianche che verranno scrutinate al termine della votazione numero uno per eleggere il nuovo Presidente della Repubblica. Il Pd ha deciso infatti di non esporsi subito con un nome, ma di attendere i giorni successivi per spingere un candidato degno di questo incarico, mentre il centrodestra - dopo il ritiro di Berlusconi - naviga a vista (almeno fino a ieri sera) con il leader leghista Salvini che ha annunciato una rosa di papabili ancora top secret. La candidatura di Mario Draghi a questo punto sembra essere ancora in campo, perché ogni nome alternativo - soprattutto se sostenuto da una maggioranza ristretta - rischia di far saltare il governo. E il Mattarella bis appare lontano: arriverà solo di fronte a uno stallo irreversibile. In questo clima di incertezza e di frenetici colloqui telefonici, si muovono anche i nostri tre grandi elettori marchigiani arrivati nella Capitale per partecipare alle assemblee con i vertici dei rispettivi partiti. Il governatore Francesco Acquaroli (FdI), il presidente dell'Assemblea legislativa Dino Latini (Udc) ed il consigliere regionale Maurizio Mangialardi (Pd) domani voteranno per la prima volta per eleggere il nuovo Capo dello Stato: racconteranno ai marchigiani - attraverso le pagine del Corriere Adriatico - tutte le fasi emozionanti e delicate che porteranno all'assegnazione di questo importante incarico istituzionale, che si protrarrà probabilmente per qualche giorno. Non è un'elezione semplice, non c'è un nome definito, ma nelle prossime ore i leader di partito dovranno iniziare a scoprire le carte.
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