LA MAPPA
ANCONA Nella prima fase, lo tsunami Covid ha colto il sistema sanitario

2 Minuti di Lettura
Giovedì 29 Ottobre 2020, 05:05
LA MAPPA
ANCONA Nella prima fase, lo tsunami Covid ha colto il sistema sanitario impreparato, travolgendo le strutture ospedaliere e portandole ad un passo dal collasso. Per evitare che l'eventuale recrudescenza del virus - ora diventata certezza - ricreasse la stessa situazione di caos, la Regione ha rivisto e corretto, durante l'estate, il piano pandemico, comprensivo della riorganizzazione delle attività di ricovero ed ambulatoriali nelle strutture ospedaliere pubbliche e private.
Gli indirizzi
E mentre palazzo Raffaello cerca personale sanitario da inviare al Covid hospital di Civitanova per liberare i nosocomi di Fermo e Jesi e farli tornare ad essere puliti, si seguono le linee di indirizzo del piano, che prevedono diversi step a seconda dell'acuirsi dell'epidemia. «I primi presidi che devono agire per il ricovero dei malati di Covid sono le aziende ospedaliere di Marche Nord e Torrette, ed il presidio unico di Fermo», traccia la mappa l'assessore alla Sanità Filippo Saltamartini. In questi tre ospedali, viene garantita la presa in carico completa del paziente: posti letto, in isolamento, terapia intensiva, terapia semi-intensiva e malattie infettive, da modulare numericamente sulla base dell'espansione epidemiologica. Il punto nascita dedicato verrà gestito dalla struttura ospedaliera pesarese. In caso di ulteriore peggioramento della pandemia sul territorio regionale, saranno riorganizzati percorsi dedicati - positivo, negativo, accesso e 18 sospetto/dubbio - negli ospedali di Senigallia e Jesi, Camerino e Civitanova, San Benedetto, ed Inrca di Ancona.
Le strutture
«All'ospedale di Macerata è aperta solo la sezione di malattie infettive, non quella intensiva o semi-intensiva, perché è una palazzina staccata e l'ospedale resta pulito spiega Saltamartini -, così come l'ospedale di Ascoli Piceno, che lasciamo pulito perché è attivabile solo la palazzina malattie infettive, anch'essa separata». Ma non basta: con il sovraffollamento delle strutture pubbliche, potranno essere rivisti gli accordi con le strutture accreditate, riattivando anche quelle destinate al ricovero extra ospedaliero dei pazienti in fase post-critica.
L'aiuto dei privati
Come le strutture di Fossombrone e Galantara per l'Area vasta 1, quella di Chiaravalle per l'Area Vasta 2 e Villa Maria di Fermo per l'Area vasta 4. «Se servono ulteriori risorse, è anche possibile ricorrere ai privati: Villa Pini a Civitanova, Campofilone e Villa Fastiggi a Pesaro - amplia l'elenco Saltamartini, che rassicura - : per ora questo dispiegamento non è stato necessario». C'è poi il polmone di Civitanova, il Covid hospital che può garantire in totale 84 posti letto, tra terapie intensive e sub intensive: sei moduli da 14 posti attivabili anche in altre strutture ospedaliere limitrofe. L'astronave di Guido Bertolaso ha riaperto i battenti lo scorso lunedì per accogliere i primi pazienti, ma per potenziarne l'utilizzo mancano ancora all'appello medici ed infermieri, criticità su cui si sta concentrando l'azione della Regione.
Martina Marinangeli
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA