La crisi di Governo riporta l'Ultimo miglio nella palude

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Domenica 25 Agosto 2019, 05:04
LE INFRASTRUTTURE
ANCONA L'Ultimo miglio nella palude. Di nuovo. La strada destinata a velocizzare i collegamenti tra il porto di Ancona e l'autostrada A14 e di liberare dopo 30 anni di attesa il quartiere di Torrette dal passaggio di 147mila tir l'anno è tornata ai box. Pit stop obbligato dalla crisi di Governo dopo essere sparita dai radar delle priorità. Prima ancora della bagarre politica del Governo Conte, l'opera da 98 milioni messa a punto dall'Anas, seguendo le indicazioni del protocollo firmato a febbraio 2017 (a cui è seguito il contratto il 12 ottobre) con ministero delle Infrastrutture, Regione Marche, Comune di Ancona, Autorità portuale e Rfi, era passata sotto la diretta supervisione del ministro Toninelli. A metà luglio, dopo svariate missive di sollecito rimaste lettera morta, era stata convocata una riunione con i rappresentanti di tutti gli enti per fare il punto sullo studio di fattibilità tecnico-economica dell'infrastruttura. Ma proprio alla vigilia dell'incontro la riunione è stata cancellata e l'incartamento finito direttamente sula scrivania del ministro pentastellato. Ma da allora più nulla. E ora con la crisi di Governo l'opera più attesa dal capoluogo e dal porto internazionale sembra aver perso le coordinate per arrivare al traguardo del bando d'appalto. Tornando di fatto in quella palude progettuale-burocratica evocata dal sindaco Mancinelli il 9 febbraio 2017 quando fu firmata dell'intesa sul Lungomare Nord.
Le speranze
Regione, Comune e Authority a questo punto seguono con particolare attenzione l'evolversi della crisi e le trattative Pd-M5S. Un'eventuale alleanza giallo-rossa potrebbe infatti rilanciare il progetto del collegamento porto-A14. E veder inserire l'opera nel contratto di programma di Anas e relativi fondi. Ovvero quei 98 milioni stimati dai tecnici dell'Anas per realizzare questa infrastruttura tracciata per 3 km e 390 metri divisi in due tratti. Il primo scende per circa 2 km dallo svincolo di Torrette sulla statale 16 fino al lungomare, attraversando un versante collinare che «rende necessaria - si legge nello studio di fattibilità - anche la realizzazione di due tratti in galleria». Dall'attuale uscita di Torrette la bretella prevede una rotatoria sopra l'ospedale di Torrette per proseguire aggirando a sud l'attuale cittadella ospedaliera con un tratto in rilevato (innalzato rispetto al livello del suolo) per poi adagiarsi al terreno. Poi è previsto un primo tratto in galleria, a seguire un viadotto, un secondo tunnel e poi un tratto in trincea prima di innestarsi sull'attuale carreggiata della Flaminia poco più a sud rispetto all'autosalone Bartoletti.
La Flaminia
Il traffico per il porto proseguirà poi per circa un km lungo l'attuale tracciato della Flaminia - destinato a essere adeguato per le esigenze della viabilità internazionale e commerciale - fino al bypass della Palombella e da lì sì si immetterà su via Mattei fino al porto. Proprio il bypass diventerà lo snodo tra il traffico portuale e quello urbano a nord di Ancona, per il quale sarà realizzata una Flaminia-bis sulle aree liberate dallo spostamento della ferrovia sul futuro terrapieno del lungomare Nord. Una soluzione destinata anche ad economizzare sui costi perché non sarà necessario realizzare svincoli soprelevati per scavalcare la Flaminia. Inoltre secondo i tecnici Anas «le opere strutturali da realizzare nell'area possono essere concepite come interventi di miglioramento delle condizioni di stabilità locale della frana». Per ora però è tutto fermo ai box.
Massimiliano Petrilli
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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