«L'ULTIMO DATO PARZIALE DELL'INDICE DI CONTAGIO È IN LINEA CON I PRECEDENTI»

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Sabato 9 Gennaio 2021, 05:05
LE DECISIONI
ANCONA Le Marche si tengono strette la zona gialla, graziate dall'ultimo Rt esaminato dagli esperti di Roma e che si è fermato a 0,93. Meno di quanto avessero ipotizzato in Regione e con il timore che le cose non sarebbero migliorate, visti alcuni indicatori. Tirava aria di arancione, insomma: invece il ministro Speranza ci ha colorati di giallo da lunedì 11 e per una settimana almeno. «Una boccata di ossigeno», ha commentato a caldo il governatore Francesco Acquaroli, aggiungendo subito dopo che in questi giorni «non bisogna assolutamente abbassare la guardia, perchè il Covid c'è e gira molto».
L'ordinanza
Nonostante ciò, da lunedì l'Italia sarà quasi tutta gialla, tranne Calabria, Emilia Romagna e Lombardia classificate subito in arancione e con il Veneto e la Sicilia che hanno chiesto al ministro Speranza di entrare da subito nella fascia intermedia visto l'aumentare progressivo dei contagi. E ci resteranno almeno due settimane. «Hanno fatto questa scelta perché i contagi stanno aumentando in maniera considerevole - ha spiegato Acquaroli -. Io non ci ho pensato nemmeno per un attimo a presentare una richiesta del genere. Siamo già rimasti in arancione due settimane e da oltre un mese abbiamo l'indice Rt sotto l'1 anche in periodi dove i contagi avrebbero potuto prendere il largo». E poi, a fare la differenza, c'è l'ordinanza che ha posticipato all'inizio di febbraio il rientro in classe delle scuole superiori. «Ma anche lo screening di massa ed un aumento di tamponi che ci ha consentito di stanare tantissimi casi asintomatici». Ma allora qual è il problema nell'emergenza Covid nelle Marche? «Non riusciamo ad abbassare il numero dei positivi per tamponi processati - sottolinea il governatore - e anche il numero dei degenti, che comunque non supera i limiti fissati».
Il dato
E poi ci sono stati quei 743 infetti segnalati il giorno dell'Epifania che hanno fatto alzare le antenne in Regione: «Dobbiamo capire cosa sia accaduto, anche se l'Rt parziale di questa settimana, sulla base dei valori a disposizione, pare essere sostanzialmente il linea con i precedenti». Dunque non è detto che la prossima settimana possa essere l'unica in giallo, anche se il governo sta già pensando a nuove misure di contenimento del virus, visto che il 15 scade il Dpc e mercoledì il ministro Speranza si presenterà alla Camera per comunicare il piano per fronteggiare l'emergenza. Intanto l'ultimo bollettino dell'Istituto superiore della sanità ieri ha evidenziato un aumento dell'incidenza del contagio da Covid a livello nazionale dopo alcune settimane di diminuzione. E i pronostici non sono incoraggianti: «Si osserva un aumento complessivo del rischio di una epidemia non controllata e non gestibile dovuto ad un aumento diffuso della probabilità di trasmissione di Sars-Cov-2 sul territorio nazionale in un contesto in cui l'impatto sui servizi assistenziali è ancora alto nella maggior parte delle Regioni». Le Marche sono classificate ad alto rischio nella tabella relativa alla probabilità di raggiungere le soglie critiche di occupazione dei posti letto in area medica e terapia intensiva nei prossimi 30 giorni, ipotesi che viene avvalorata dai dati giornalieri del Servizio salute regionale: anche ieri è stato registrato un aumento dei degenti (arrivato a 600) e un numero di pazienti in terapia intensiva che non accenna a diminuire. Tra gli indicatori del monitoraggio in regione viene segnata un'allerta che riguarda soprattutto l'aumento dei casi positivi segnalati con i tamponi, ma sembra essere in diminuzione il numero dei focolai.
Maria Teresa Bianciardi
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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