L'IMBARAZZO
Scusate, siamo su scherzi a parte. A 24 ore di distanza dalle quattro

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Venerdì 10 Luglio 2020, 05:05
L'IMBARAZZO
Scusate, siamo su scherzi a parte. A 24 ore di distanza dalle quattro mail di sollecito della tesoreria del Pd Marche ai presunti morosi (il parlamentari Verducci e Morani e i due fuoriusciti a Italia Viva, Talè e Urbinati), dopo la notizia data dal Corriere nell'edizione di ieri, il vertice dem smentisce in toto la mail della sua tesoriera e ricostruisce una situazione opposta.
La firma della tesoriera
Con tanto di firma della stessa tesoriera Paola Castricini che, in parallelo, di buon mattino scrive a Verducci e Morani mettendo per conoscenza la commissione regionale di garanzia, informata sui fatti già dal giorno precedente. «Relativamente al sollecito di ieri (mercoledì, ndr) - scrive in sintesi Castricini - le cifre non sono corrette. Sono stati concordati in precedenza tempi e modi diversi per i versamenti di cui non era stato tenuto conto». Castricini si scusa con i due e comunica che nei prossimi giorni saranno comunicati i conteggi «corretti». Insomma, per due dei quattro che ieri dovevano importi di un certo peso oggi, il partito dominante della regione scopre che «in precedenza erano stati concordati tempi e modi diversi per i pagamenti», conferma anche Giovanni Gostoli, segretario Pd chiamato immediatamente a mettere una pezza a un pasticcio che rischia di diventare ingombrante a meno 70 giorni dal voto regionale. Gostoli precisa che «non ci sono morosità da parte dei parlamentari Pd», che la tesoreria ha «un piano di versamenti concordato rispetto ai tempi della legislatura prima delle elezioni politiche del 2018».
Una semplice comunicazione
E poi «la lettera inviata dalla tesoriera è una semplice comunicazione interna per verificare lo stato di fatto della situazione, una procedura che avviene normalmente nei confronti di tutti i dirigenti di partito tenuti a contribuire anche economicamente all'attività politica del Pd». Gostoli sottolinea che non è «una segnalazione alla Commissione regionale di garanzia». Ma è un fatto che i cinque componenti (Baldantoni, Benatti, Cicconi, Ortenzi e Panzavuota) sono in copia conoscenza. E poi notifica i due concetti che Castricini ha scritto a Morani e Verducci concludendo che «anche con i due ex consiglieri regionali del Pd è stata avviata un'interlocuzione positiva». La versione di Gostoli corre sul filo delle parole lavorando per difetto per arrotondare le quattro mail inviate ai diretti interessati mercoledì mattina. Il Corriere, in possesso delle mail integrali, è in grado di mettere in fila i tre documenti e di farli parlare in trasparenza. Gostoli parla di «semplice comunicazione» mentre un giorno prima parte un vero e proprio sollecito (lo scrive anche la Castricini ieri mattina).
Le parole testuali
Testualmente la prima mail dice che a seguito «di un controllo dei versamenti ai sensi della legge n.2 del 2 gennaio 1997 e i versamenti previsti dal 2015 ad oggi la tesoreria ha riscontrato che non è stata versata la somma (e viene indicata la cifra, ndr). Pertanto la tesoreria regionale chiede, per particolari esigenze urgenti, il versamento della somma entro e non oltre il il 13 luglio». Alla luce della perizia con cui vengono richiamati gli estremi normativi, la verifica di cui parla Gostoli quindi c'è già stata. Questo è un ultimatum bello e buono. Con tanto di data e non «rispetto ai tempi della legislatura». In un'altra delle quattro mail si legge anche il perché: «in vista della campagna elettorale». Il partito insomma ha bisogno di soldi per le Regionali. Nessuna precisazione, invece, sullo stato dei pagamenti sui «tempi e modi diversi» concordati con loro. In che senso? A Castricini viene imputata anche la dimenticanza degli accordi raggiunti per i due parlamentari. Di solito se c'è un piano di versamenti rispettato non c'è bisogno di inviare solleciti così perentori. Una situazione anomala.
La rabbia di Verducci
Verducci dal canto suo protesta: «La mail di oggi (ieri, ndr) fa carta straccia di quella di mercoledì, ho una onorabilità che non consento a nessuno di infangare». Giriamo le sue rimostranze al partito regionale che in due giorni ha dato due versioni diverse. Il senatore fermano ribadisce di avere un «suo piano pluriennale concordato, regolarmente onorato». Anche la Morani dice di avere tutti i bonifici in regola. La federazione di Pesaro arriva in suo soccorso: «Sin dalla prima legislatura ha collaborato fattivamente con il partito provinciale». Non resta che aspettare le famose cifre corrette tra qualche giorno.
Andrea Taffi
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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