L'epidemia corre verso sud Ancona, quasi mille contagi

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Domenica 29 Marzo 2020, 05:04
I NUMERI
ANCONA L'epidemia galoppa verso il sud delle Marche e intanto continua a collezionare morti, ieri altri 22, per un totale di 386 caduti, con un'età media di quasi 80 anni. E se all'inizio i casi di pazienti morti senza pregresse patologie erano davvero rarissimi, adesso i decessi addebitati in esclusiva al Covid-19 sono saliti al 2,6%.
Infezioni a grappoli
Dopo le infezioni a grappoli del Pesarese (242 vittime) anche la provincia di Ancona si appresta a superare la soglia dei mille contagiati e registra 71 morti, mentre i suoi ospedali sono da giorni al limite della ricettività. Non a caso ieri Torrette (199 ricoverati) aveva superato Marche Nord di Pesaro (189) e se si aggiunge il Geriatrico Inrca (43 pazienti Covid) il capoluogo di regione supera i 240 ricoverati per contagio. Sotto pressione anche il Carlo Urbani di Jesi (117 ricoveri) e l'ospedale di Senigallia (83). Ieri il bollettino dei nuovi contagi ha aggiunto altri 177 casi positivi relativi ai test di laboratorio di venerdì, correggendo l'anomalia del giorno prima (82) quando nella filiera delle analisi s'era accumulato un arretrato di 443 campioni da processare nei laboratori Marche Nord e di Ascoli, che da alcuni giorni affiancano il centro di riferimento regionale della Sod Virologia di Ancona. Così ieri sono arrivati i risultati praticamente di un giorno e mezzo di lavoro, con 824 campioni esaminati in laboratorio, il valore più alto dal 25 febbraio a ora.
La distribuzione sul territorio
Il totale dei contagiati nelle Marche è salito a 3.373. La provincia di Pesaro Urbino ha ancora il valore più alto (1.507), ma è sceso sotto la metà del totale. Seguono la provincia di Ancona con 944, Macerata con 457, Fermo a 241 e Ascoli con 163. Nonostante i contagi continuino a salire la curva della progressione (correggendo il saliscendi anomalo degli ultimi due giorni) si conferma meno accentuata di inizio settimana. Evidentemente le misure di contenimento del virus in atto ormai da quasi tre settimane, con il decreto #iorestoacasa che ha istituito in tutta Italia una zona protetta, stanno dando risultati. Ma intanto c'è da fronteggiare un'emergenza sanitaria che nelle Marche sta coinvolgendo una parte sempre più ampia della popolazione.
In tutto dall'inizio dell'emergenza sono stati sottoposti a tampone quasi 10mila marchigiani (esattamente 9.884) e saranno sempre di più, perché aumenteranno i test a domicilio su soggetti che temono di essersi presi il Coronavirus perché hanno sintomi di infezioni respiratorie o hanno avuto contatti a rischio con soggetti positivi. Presto infatti saranno operative le Unità speciali di continuità assistenziale che l'Asur ha attivato per i controlli domiciliari dei malati o sospetti contagiati di Covid-19.
Le mosse dell'Asur
L'Asur Marche, informava ieri la Regione, sta attivando le Usca presso i distretti delle Aree vaste: una ogni 50 mila abitanti. Queste task-force mobili sul territorio, operative 7 giorni su 7 dalle ore 8 alle 20, saranno composte da almeno due sanitari (due medici o un medico e un infermiere) equipaggiati con dispositivi di protezione dal contagio. «Queste unità - spiegava ieri la Regione - garantiscono la presa in carico dei pazienti sintomatici o sospetti che non richiedono ricovero ospedaliero ma che hanno necessità di essere monitorati». Dovranno effettuare anche tamponi domiciliari dei pazienti sintomatici. Nelle Marche attualmente gli isolati in casa sono 6.522 (1.667 con sintomi, 4.845 asintomatici), un numero che include anche 695 operatori sanitari.
Prevenire aggravamenti
Mettere in campo le Usca, spiega la Regione, consentirà «interventi precoci, riducendo i tempi di attesa per tamponi e interventi assistenziali e prevenendo, ove possibile, l'acuirsi della malattia». Si spera così di ridurre anche le necessità di ricovero, perché davvero gli ospedali marchigiani sono in sofferenza. Ieri i degenti per Covid-19 erano 1.153 (12 in più del giorno prima): 166 (+4 rispetto a venerdì)in reparti di terapia intensiva, 270 in semi-intensivi e 529 in altri reparti, soprattutto Malattie Infettive, e 188 nelle aree post critiche. Attualmente i guariti sono 10 e i dimessi dagli ospedali 144, mentre sonno 1.846 i positivi al virus in isolamento domiciliare perché non hanno bisogno di cure ospedaliere.
Lorenzo Sconocchini
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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