L'EPIDEMIA
ANCONA Qualunque indicatore si prenda in esame, dal numero dei contagiati

3 Minuti di Lettura
Sabato 4 Aprile 2020, 05:04
L'EPIDEMIA
ANCONA Qualunque indicatore si prenda in esame, dal numero dei contagiati alle vittime, dal totale dei ricoveri ai malati in terapia intensiva, le Marche sono sempre tra le 5-6 regioni italiane più esposte sul fronte dell'emergenza Coronavirus. Le ultime elaborazioni della Protezione civile nazionale basate sulle statistiche dei vari territori, riservano purtroppo alla nostra regione un posto fisso sull'orlo del cratere bollente dell'epidemia: le Marche sono infatti la quinta regione in Italia per numero di decessi e di pazienti positivi al Covid-19 e la sesta per ricoveri in ospedale e in terapia intensiva.
Quattro parametri
La graduatoria, stilata per quattro categorie, è basata sull'incidenza dei dati ogni 100mila abitanti e conferma quanto aveva già segnalato due settimane fa il governatore Ceriscioli, in una lettera appello al premier Conte per chiedere l'invio immediato di una task-force di almeno 114 medici e infermieri della Protezione civile. «Le ricordo che la Regione Marche è una delle prime regioni in Italia dopo la Lombardia in relazione al rapporto tra numero di abitanti e numero dei soggetti ricoverati contagiati a causa del Covid 19», scriveva il presidente della Regione allegando i grafici di varie statistiche in cui appunto le Marche erano sempre nelle prime tre posizioni.
Ora con il diffondersi dell'epidemia in tutta Italia le graduatorie fotografano la situazione in maniera un po' più sfocata. Con l'ingresso nelle statistiche di mini-regioni come la Valle d'Aosta o di province autonome come Trento (che pur con meno casi hanno un rapporto elevato rispetto alla popolazione) le Marche scivolano indietro di qualche posizione ma non certo perché l'epidemia ha allentato la sua presa.
La lista dei lutti
Così per numero di morti la nostra regione è al quinto posto con 32,98 vittime ogni 100mila abitanti, dato aggiornato a mercoledì sera. E l'indice si è innalzato decisamente nelle ultime 48 ore, con i 54 decessi registrati giovedì (tra morti in giornata e casi pregressi accertati) e i 17 di ieri, che portano il totale a 574 vittime. Quinto posto anche nella graduatoria basata sul numero dei contagi ogni 100mila abitanti: 233,07, a distanza ravvicinata da una regione devastata dal virus come la Lombardia, che arriva a 257,20, e dall'Emilia Romagna, a 365,93, mentre ai primi due posti - pur con un numero ridotto di contagi totali - ci sono la Valle d'Aosta e la provincia di Trento.
Lo stress sanitario
Anche i dati della pressione sul sistema sanitario sono da zona rossa della prima ora. Le Marche sono seste sia per ricoveri totali ogni 100mila abitanti (64,64) sia per pazienti in terapia intensiva (10,75). Anche se negli ultimi per fortuna il sistema delle Rianimazioni, che ha 170 posti per i pazienti Covid più gravi, è un po' meno in apnea: ieri a mezzogiorno i pazienti ricoverati nelle Marche in terapia intensiva erano scesi a 158, dieci in meno rispetto a mercoledì.
E mentre gli Ospedali Riuniti di Ancona restano con numeri da tutto esaurito o quasi (41 ricoveri, uno in meno del giorno prima), l'ospedale pesarese di Marche Nord è sceso a 35 pazienti in terapia intensiva, dopo aver toccato i 40 sabato scorso. Anche il totale dei ricoverati è in leggera decrescita, passato in un giorno da 1.150 a 1.140. L'epidemia intanto continua a frenare, con una percentuale di incremento giornaliero sempre più bassa, scesa ieri al 3,2% dopo l'ultimo bollettino del Gores relativo ai 735 campioni analizzati nella giornata di giovedì. Si aggiungono 132 positivi, portando il totale a 4.230, ma la curva epidemiologia continua ad appiattirsi. La provincia di Ancona, in questa contabilità delle infezioni giorno per giorno, continua a crescere un po' più di Pesaro Urbino (52 nuovi casi contro 30), che però resta il territorio più colpito con 1.786 casi positivi al Covid-19, seguito da Ancona con 1.263, Macerata, che con 28 casi in un giorno è arrivata a 561, Fermo con 298 e Ascoli a 232.
L'osservazione
Segnali incoraggianti anche sul versante dei guariti (saliti a 42 e raddoppiati nel giro di tre giorni) e dei dimessi, che ora sono 232, anche se per loro serve ancora un periodo di osservazione prima del doppio tampone che, in caso di esito negativo, li farà dichiarare guariti dal virus. Purtroppo però il virus continua a seminare lutti. Ieri altri 17 morti, in otto diversi ospedali delle Marche. L'età media delle vittime del virus nella nostra regione sfiora gli 80 anni e i decessi di pazienti senza pregresse patologie sno il 4,4% del totale.
Lorenzo Sconocchini
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA