L'EPIDEMIA
ANCONA La progressione dei contagi che rallenta, dopo aver toccato

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Domenica 22 Marzo 2020, 05:04
L'EPIDEMIA
ANCONA La progressione dei contagi che rallenta, dopo aver toccato il valore record dei casi positivi in un giorno, la casella dei guariti finalmente non più vuota, dopo 24 giorni senza neanche una buona notizia. Venivano anche spunti di ottimismo, dai bollettini quotidiani del Gores Marche, finché non è arrivato quello arancione, che in serata aggiorna la contabilità delle vittime. Trenta morti nel giorno più nero dell'emergenza Coronavirus, un dato purtroppo in linea con quello nazionale (quasi 800 decessi in tutta Italia) che fa salire il bilancio delle vittime marchigiane a 183. Una strage che continua a colpire soprattutto gli anziani, l'età media sfiora gli 80 anni, anche se nessuno deve sentirsi al riparo dal pericolo, visto che nei giorni scorsi ci sono state anche vittime non ancora sessantenni. Ieri notizie di altri caduti sono arrivate da sei ospedali impegnati nell'emergenza, da Marche Nord (ben dieci morti) a Urbino, dall'ospedale di Torrette all'Inrca di Ancona, da Fermo (9 casi) a Civitanova. La maggior parte delle vittime, ben 16, abitava nella provincia di Pesaro Urbino, quella più segnata dai lutti, con 131 morti. Il governatore Ceriscioli anche ieri, dando notizia dei 30 caduti in sole 24 ore, ha espresso vicinanza «alle famiglie, a coloro che soffrono e a tutti gli operatori in prima linea ormai da tanti giorni».
E dire che gli aggiornamenti giornalieri della Regione Marche sui numeri dell'emergenza, ormai consultati sui social media come si ascoltavano i notiziari di Radio Londra in tempo di guerra, a metà mattinata davano qualche motivo per vedere un lumicino in fondo al tunnel.
L'impennata
La curva del contagio, dopo l'impennata dei 250 casi positivi registrati il 19, ha rallentato la sua progressione fermandosi a 172 (su 570 testati) nel dato di ieri, relativo ai campioni processati dai laboratori di Virologia il giorno 20 fino a tarda notte. Ben 78 nuovi casi in meno, anche se il totale dei contagiati marchigiani continua a crescere ed è arrivato ieri a 2.153, su un totale di 5.740 campioni testati. Presto per dire se si sentono gli effetti positivi delle misure anti-contagio, in vigore nella versione già severa del decreto governativo #iorestoacasa ormai da dieci giorni, irrigidita poi da venerdì dall'ordinanza del governatore Ceriscioli che chiude in tutta la regione parchi pubblici e spiagge e limita ancora le uscite in bici o a piedi.
Si vedrà nei prossimi giorni se il dato di ieri farà tendenza, dopo una settimana altalenante, fatta di frenate (come quella di lunedì, con solo 109 nuovi casi positivi) e brusche impennate, fino al record dei 250 in un giorno del 19. Il grafico che delinea l'andamento dei casi positivi giornalieri è tornato ora al livello di una settimana prima (173 casi registrati il 13).
L'annuncio
All'ora di pranzo era arrivato anche l'annuncio dei primi due casi di pazienti Covid guariti, un anziano di 88 anni, che era passato anche per la rianimazione, e una signora di 55 rimasta invece sempre in quarantena a domicilio, entrambi pesaresi e risultati positivi il 29 febbraio. Fino a venerdì i dimessi dopo ricoveri per Covid-19 erano 45, saliti a 54 ieri, ma i primi due guariti ufficiali (con doppio tampone negativo dopo la scomparsa dei sintomi) sono quelli di Pesaro. Il maggior numero di casi di infezione accertata riguardano proprio la provincia di Pesaro Urbino, con 1.186 malati, seguita da quelle di Ancona, 564, Macerata, 238, Fermo, 82, Ascoli, 50. Sono ben 5.364 i marchigiani che dall'inizio dell'emergenza si sono messi in isolamento domiciliare dopo contatti a rischio.
Lorenzo Sconocchini
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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