L'EPIDEMIA
ANCONA Due settimane consecutive senza che negli ospedali marchigiani

3 Minuti di Lettura
Venerdì 25 Giugno 2021, 05:05
L'EPIDEMIA
ANCONA Due settimane consecutive senza che negli ospedali marchigiani arrivassero pazienti con polmoniti da Covid-19 così gravi da richiedere il ricovero in terapia intensiva, prima di un nuovo ingresso registrato ieri, che ha portato il totale dei ricoveri in rianimazione da 5 a 6, su un totale di 33 pazienti infetti. E dall'inizio di giugno i nuovi accessi nei reparti di cure intensive per malati affetti da Sars-Cov-2 sono stati appena 5.
La flessione
Merito senz'altro della flessione della curva epidemiologica, nelle Marche ancora in discesa (12 casi ieri, con un'incidenza settimanale scesa sotto i 7 casi ogni 100mila abitanti), ma anche della campagna vaccinale che ha protetto gran parte della popolazione fragile. Nonostante i 59mila over 60 che nelle Marche ancora non si sono prenotati nemmeno per la prima dose di siero (8.344 dei quali over 80) la quota dei vaccinati nella nostra regione ha raggiunto il 55% della popolazione per le prime dosi (833.041) e il 25% (381.580) per i richiami. Uno scudo che ha consentito di ridurre al minimo i danni (pazienti gravi e decessi) nonostante l'impatto delle varianti di Sars-Cov-2 che ancora oggi, pur nell'appiattimento della curva, tiene viva una diffusione virale 8 volte più elevata rispetto a un anno fa. Negli ultimi sette giorni (la settimana di rilevazioni condotte da ministero della Salute e Iss in vista del monitoraggio di oggi) nelle Marche ci sono stati 103 nuovi casi positivi, mentre nella settimana corrispondente del giugno 2020 i casi accertati di contagio erano stati appena 13. Eppure i pazienti gravi si sono quasi azzerati, con una saturazione per Covid dei posti letto in totali in terapia intensiva scesa ormai al 3%, dopo aver superato il 60 durante il picco di contagi di metà marzo, tanto che la prossima settimana chiuderà anche il Covid Hospital di Civitanova. E i decessi per Covid, sempre dolorosissimi, sono scesi a 5 nell'ultima settimana, con il caso registrato ieri, di un paziente per altro riminese, nella residenza Valdaso.
La fase uno
Un anno fa, prima che iniziasse ad imperversare la variante inglese o alfa, mutazione del virus più trasmissibile tra il 50 e il 70% rispetto al ceppo originario, nelle Marche i casi si erano azzerati o quasi dal 26 maggio e i ricoveri in terapia intensiva avevano toccato quota zero due settimane dopo, l'8 giugno. Adesso, nonostante i casi d'infezione viaggino ancora a una media di quasi 15 al giorno, i pazienti da terapia intensiva sono sempre più rari e gli ingressi giornalieri per Covid in rianimazione, che a marzo avevano raggiunto picchi di 15 al giorno, si sono praticamente azzerati. «I vaccini hanno cambiato la direzione della pandemia - conferma il dottor Marco Pompili, responsabile dell'Osservatorio epidemiologico della Regione Marche -. Nelle Marche abbiamo ancora una copertura under 60 ancora relativamente bassa, del 47% per la prima dose e del 15% per la seconda, ma senza la vaccinazione con queste varianti la partita sarebbe stata diversa». Ieri le Marche hanno concluso la quarta settimana consecutiva con parametri da zona bianca, largamente al di sotto della soglia di 50 casi ogni 100mila abitanti fissata dal Governo per ammettere e confermare le regioni nella fascia con minori restrizioni. Nell'ultima giornata di test sono emersi 12 casi di positività a Sars-Cov-2 (meno del 2% delle 669 persone sottoposte a tampone molecolare) metà dei quali nella provincia di Pesaro Urbino, 2 in quella di Ancona, uno a testa nelle altre tre province e fuori regione. Mentre i ricoveri ieri sono rimasti stabili a 33, sono ancora scesi gli isolamenti domiciliari, per un totale di 1.620 positivi attuali. I guariti da inizio dell'epidemia (ieri 63) sfiorano ormai quota 99mila.
Lorenzo Sconocchini
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA