L'AMBIENTE
ANCONA Code, cantieri, polveri sottili, stress da traffico in aumento.

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Lunedì 20 Gennaio 2020, 05:04
L'AMBIENTE
ANCONA Code, cantieri, polveri sottili, stress da traffico in aumento. E possibili nuove zone a traffico limitato. Una città dove 60 anconetani su cento possiedono un'auto, mentre ogni giorno la città è assediata da 25mila pendolari in entrata. Oltre ai 43mila spostamenti interni e i 7mila in uscita dei residenti. L'alternativa? La mobilità green, ovvero quegli spostamenti fatti di auto e bus elettrici, car e bike sharing. Oppure gli strumenti della cosiddetta micromobilità: monopattini elettrici, segway, monowheel e hoverboard. Facile a dirsi, più complicato da mettere in atto soprattutto in una città caratterizzata di saliscendi. E con la burocrazia che non sembra fornire l'assist giusto per cercare di imprimere un'accelerata allo sviluppo delle infrastrutture elettriche. Basti pensare che ad oltre due anni di distanza dall'ok del ministero delle Infrastrutture e Trasporti al fondo da un milione, il progetto MobilAttivAnconA (che prevede investimenti complessivi per 2,7 milioni) è ancora nella palude delle gare.
Gli allacci
Dove non sono mancati gli imprevisti. A partire dagli appalti andati deserti al primo tentativo per quel che riguarda l'appalto della fornitura, posa in opera, allacci, gestione e manutenzione delle colonnine per la ricarica di veicoli ad alimentazione elettrica. Il primo blackout a febbraio 2019 con la gara legata alla fornitura delle colonnine per il capoluogo nell'ambito del progetto regionale Rete di ricarica per i capoluoghi e i principali comuni costieri marchigiani. Il secondo avviso ha avuto maggior fortuna e l'appalto da 158mila euro a settembre è stato aggiudicato a un'impresa di Genova per l'installazione di 6 colonnine. Ancora in stand by invece l'appalto da 70mila euro per i 18 punti di ricarica del programma MobilAttivAncona.
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