In 30 anni di chiacchiere, si sono susseguiti annunci e promesse, senza però

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Sabato 13 Giugno 2020, 05:04
In 30 anni di chiacchiere, si sono susseguiti annunci e promesse, senza però riuscire mai a tradurre le parole in atti concreti. Il condizionale pare dunque d'obbligo, ma potremmo essere a un punto di svolta nel binario che collega le Marche alla Capitale. Nel presentare il dossier che porterà, lunedì, agli Stati generali per il rilancio post-Covid dell'Italia, il premier Giuseppe Conte ha citato, tra gli esempi di interventi su cui si focalizzerà l'azione del governo, «la realizzazione della tratta Ancona-Roma», ovvero quel famoso raddoppio della Orte-Falconara che la regione anela da tempo immemore. In molti tratti, infatti, il collegamento viaggia su binario singolo, causando spesso ritardi e disagi.
I tasselli
Considerando la mole non indifferente di risorse che l'Italia riceverà dall'Unione europea per la ripartenza, sommati ai 120 miliardi «già a disposizione, spendibili in più anni», che Conte annovera tra i fondi statali non ancora stanziati per le infrastrutture, si inizia a intravedere una flebile luce in fondo al tunnel. Già, perché al completamento del raddoppio della Orte-Falconara, mancano davvero solo i soldi, dal momento che i progetti sono stati approvati nei primi anni 2000. Dal 10 giugno del 2018 è attivo il raddoppio tra Castelplanio e Montecarotto, mentre sono tuttora in corso i lavori per il raddoppio della tratta tra Spoleto e Campello, da portare a casa entro il 2022. Due importanti tasselli per il potenziamento della Orte-Falconara, che però si infrangono contro lo stand by che hanno subito per lungo tempo i progetti di raddoppio sulla Terni-Spoleto e sulla Foligno-Fabriano, approvati dal Cipe rispettivamente nel 2005 e nel 2006, ma per i quali è sempre mancato all'appello il finanziamento del ministero delle Infrastrutture.
I numeri
Sulla Foligno-Fabriano, il progetto ha un costo stimato in 1.918.500.000 euro per un tratto di 54 km, di cui solo circa 6 km nel territorio marchigiano, situato nella galleria di Fossato di Vico, fino alla stazione di Fabriano. Sono previsti 10 viadotti, per circa 6 km, 9 gallerie naturali per uno sviluppo di circa 30 km e 2 gallerie artificiali per 4 metri. Sulla Terni-Spoleto, invece, l'intervento consiste nella realizzazione di una nuova linea ferroviaria a semplice binario con tracciato diverso da quello della linea attuale, che costituisce un collegamento diretto, quasi interamente in galleria, tra le stazioni di Terni e Spoleto, di lunghezza pari a 22 km. Il costo è stimato in 558.580.000 euro e sono previste inoltre due gallerie lato Spoleto, di cui una artificiale, un viadotto di 65 metri e opere per la risoluzione di interferenze con la rete di viabilità e la rete idrografica. Progetti che richiedono finanziamenti per 2,5 miliardi: cifra notevole, ma non impossibile da coprire con le risorse che ha in mente di erogare il governo. Tanto più che la direttrice rappresenta un collegamento strategico tra versante adriatico e tirrenico. Se si investirà davvero sulla Orte-Falconara, i tempi di realizzazione non saranno inferiori ai cinque, sei anni. Lungo la linea Adriatica Bologna-Lecce, invece, Rfi ha previsto un investimento di 200 milioni per portare la velocità a 200 km/h.
Martina Marinangeli
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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