IN 24 ORE SONO ARRIVATI NEI REPARTI 29 DEGENTI E 23 SONO IN RIANIMAZIONE

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Domenica 25 Ottobre 2020, 05:05
L'EPIDEMIA
ANCONA Aumentano i ricoveri in ospedale dei pazienti affetti da Coronavirus e i numeri danno l'esatta idea di come il contagio stia correndo a ritmi frenetici. Ieri sono stati registrati 29 ricoveri e un aumento i pazienti in terapia intensiva (da 22 a 23), in semi intensiva (da 9 a 13) e anche in reparti non intensivi (da 143 a 167). Numeri che hanno indotto il governatore Acquaroli a convocare oggi d'urgenza tutti i vertici dell'Asur e delle aziende ospedaliere marchigiane, per affrontare la situazione e capire fino a quando si potrà reggere un simile moltiplicarsi di infetti. Una giunta straordinaria indetta dopo l'appello del Corriere Adriatico a stringere ancora sulle misure per frenare la corsa del virus nelle Marche.
L'aumento esponenziale
I pazienti più gravi sono ricoverati nelle terapie intensive degli Ospedali Riuniti di Ancona (da 10 a 12), del Materno infantile Salesi di Ancona (1), di San Benedetto del Tronto (5) e di Marche Nord (da 6 a 5). In sub intensiva più pazienti a Marche Nord (da 9 a 11) e due nuovi a Macerata. Aumentano i ricoveri e i contagi. Negli ultimi tre giorni sono stati segnalati 1048 nuovi casi, 413 nei tre giorni precedenti. Ieri i positivi al Covid erano positivi al coronavirus nelle Marche: sono stati 274 su 1.621 nuove diagnosi (quasi il 17%) a fronte dei 453 su 2.224 del giorno precedente (oltre il 20%) e di due giorni fa, 321 su 1.707 ( 18,8%). Nella drammatica conta il servizio sanitario marchigiano ha segnalato il decesso di due anziani dell'Ascolano: un 81enne di Monteprandone e una 85enne di Venarotta. Ma per capire come l'epidemia stia accelerando rispetto alle settimane precedenti, basta il raffronto tra i contagi ed il periodo in cui sono stati segnalati: ci sono voluti 3 mesi e tre settimane - dal 23 aprile al 12 agosto - per passare da 6.000 a 7.000 positivi nelle Marche. Poi sei settimane per raggiungere gli 8.000 mila, due settimane per arrivare a 9.000, sette giorni per superare quota 10.000. E ora 1.048 nuovi casi positivi in tre giorni.
Due focolai preoccupano
Intanto ad Arcevia, al centro profughi, si allarga il focolaio: sono 22 adesso gli immigrati positivi al Covid, mentre a Macerata torna l'incubo coronavirus nelle Rsa. A poche ore di distanza dalla stretta decisa dal governatore Acquaroli, il risultato dei tamponi ha confermato la positività di 39 ospiti della struttura Villa Cozza, che attende anche l'esito di altri 19 test effettuati dopo il contagio di una operatrice. Seguendo i dati comunicati dal servizio sanitario, nelle Marche ieri il maggior numero di contagi, a livello provinciale, è stata Ancona (123), seguita da Macerata (57), Fermo (37), Pesaro Urbino (32) e Ascoli Piceno (24); un caso proviene da fuori regione. Tra i positivi inoltre ci sono 41 soggetti sintomatici, altri riguardano contatti in setting domestico (74), contatti stretti di casi positivi (64), registrati nel setting lavorativo (8), contatti in ambiente di vita/divertimento (15), nel setting assistenziale (3), in setting scolastico/formativo (10) e nello screening in ambito sanitario (4). Per 55 casi indagini epidemiologiche in corso.
L'indice che preoccupa
Con l'aumento dell'indice di trasmissibilità, che nelle Marche in una settimana da 1.13 a 1.47, la Regione ha deciso di stringere i tempi aprendo fin da oggi il Covid hospital di Civitanova. Operativamente la struttura comincerà a lavorare da domani e servirà soprattutto ad alleggerire il peso dei pazienti Covid all'ospedale di Macerata e all'ospedale di Jesi. L'assessore regionale alla sanità Saltamartini sta seguendo con attenzione l'evoluzione dell'epidemia ed ha deciso intanto l'apertura di due moduli: uno di terapia intensiva e l'altro di semi intensiva.
Maria Teresa Bianciardi
Lorenzo Sconocchini
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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