IL VINCITORE
ANCONA Poche ore di sonno alle spalle, un telefono temporaneamente

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Mercoledì 23 Settembre 2020, 05:05
IL VINCITORE
ANCONA Poche ore di sonno alle spalle, un telefono temporaneamente in modalità aereo per consentirgli di riprendere fiato tra le decine di telefonate e messaggi che gli sono arrivati ininterrottamente da lunedì pomeriggio in poi. Si presenta così, ieri mattina, nella sua sede elettorale di Ancona dove è convocata una conferenza stampa, il neopresidente di centrodestra della Regione Francesco Acquaroli, il fedelissimo di Giorgia Meloni che ha sbancato alle urne. Tra le telefonate più gradite, prima di silenziare il cellulare, quella di Silvio Berlusconi. «Mi ha detto di essere contento del risultato e che Forza Italia è a disposizione per lavorare insieme per le Marche». Matteo Salvini invece, non l'ha ancora sentito. Nel suo quartier generale, il day after è più rilassato. Ci sono tanti giornalisti, poi gli esponenti di Fdi, da Fabio Pistarelli spin doctor della campagna elettorale, ad Elena Leonardi, da Carlo Ciccioli («Solo poche settimane fa pensare di superare il 18% e conquistare ben 7 seggi appariva un sogno. I marchigiani ci hanno dato fiducia, non li tradiremo», le sue parole) a Giorgio Marcotulli, da Andrea Balestrieri a Mirella Battistoni. Acquaroli prende la parola e annuncia la sua prima mossa da presidente (seppure per formalizzarla aspetterà la proclamazione). «Scriverò al presidente della Repubblica Sergio Mattarella perché il dramma che da quattro anni si vive nel cratere è una priorità da affrontare e risolvere. Una priorità non solo per le Marche ma dell'intero paese. Bisogna ridare speranza alle famiglie, ai giovani, agli imprenditori, agli artigiani, a chi ha investito in quelle zone. In quelle terre si registra un grande spopolamento, sono in aumento i suicidi e tutto questo va raccontato, il presidente della Repubblica nel suo ruolo può aiutarci a mettere la ricostruzione tra le priorità nazionali».
La ripartenza
Acquaroli ne è convinto: «La ripartenza della ricostruzione sarà un volano per le Marche e per il Centro Italia. Si tratta di un'opportunità dal punto di vista economico, ma soprattutto una questione di dignità nei confronti di quelle persone che non ce la fanno più. La lettera è un atto dovuto per accendere i riflettori sul dramma perpetrato per quattro anni in questi territorio». Acquaroli tuttavia, precisa ancora una volta che non ci sarà un assessore alla ricostruzione. «Il sisma è una priorità del nostro governo regionale e non può riguardare una singola delega. Di ricostruzione si occuperà tutta la giunta, il presidente e tutto il consiglio».
L'esecutivo
L'argomento tranding topis del day after è la composizione dell'esecutivo e i tempi. Acquaroli non sembra avere fretta. «Stiamo ancora definendo la composizione del consiglio regionale che sarà determinante, poi si potrà riflettere sulla giunta». Il neopresidente torna sul risultato ottenuto nelle Marche, una vittoria arrivata con il 49,13% dei voti con l'exploit del partito di Giorgia Meloni che ha conquistato il 18,66%, poco meno di quattro punti sotto la Lega che si è fermata al 22,38% lasciando sul terreno rispetto alle Europee dello scorso anno più di 15 punti e 151mila voti ma mantenendo la golden share della coalizione. «Grazie ai marchigiani per la fiducia così ampia che ci hanno accordato - ripete Acquaroli ancora incredulo ed emozionato - grazie a tutte le liste che hanno partecipato alla campagna elettorale. Hanno creato un clima positivo e pragmatico. Una squadra senza polemiche, che ha saputo essere all'altezza di questa sfida. Un risultato che sfiora il 50 per cento che ci conferisce una responsabilità enorme. Ora è importante mettersi al lavoro». Prima mossa, si diceva, il terremoto e la ricostruzione. La seconda sarà sulle infrastrutture: il tema è quello dell'A14. «Viaggiamo in molti tratti a una corsia - è il ragionamento di Acquaroli - e questo è inaccettabile. Prima ancora di parlare di terza corsia bisogna che almeno ne siano percorribili due da nord a sud delle Marche». Società Autostrade avvisata.
La sanità
Poi c'è tutto il grande capitolo della sanità («non terrò per me deleghe - ribadisce - il presidente non deve sovrapporsi, la sanità merita un impegno quotidiano»): la prima cosa da fare «è la riscrittura del piano sanitario». Per il nuovo assessore Acquaroli non fa nomi ma traccia la rotta. Modello Umbria? «Noi gradiremmo di poter conferire tutte le deleghe a figure che conoscano le Marche e il territorio. Il tecnico per operare bene deve conoscere la regione, non tutte le formule sono adatte sempre e ovunque, le Marche hanno un entroterra da rilanciare e dobbiamo tenerne conto anche in chiave sanitaria. Chi andrebbe ad investire in luoghi senza servizi essenziali?». Infine una bocciatura sonora all'ipotesi di una discarica sotto il Colle dell'Infinito a Recanati. «E' la città di Leopardi, poeta di fama internazionale che rappresenta l'Italia nel mondo. La scelta non cada proprio lì. Sarebbe uno scempio».
Lolita Falconi
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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