IL RETROSCENA
ANCONA
Lo auspicavano ma nessuno pensava che si potesse arrivare

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Venerdì 23 Ottobre 2020, 05:05 - Ultimo aggiornamento: 14:44

IL RETROSCENA
ANCONA
Lo auspicavano ma nessuno pensava che si potesse arrivare a tanto. Per i rappresentanti di categoria che in questo tempo così complicato di pensieri ne hanno già a pacchi, trovare la chiamata di un governatore che vuole condividere il senso di un'ordinanza deve essere stata una cosa da spalancare gli occhi. È successo ieri, intorno alle 12, quando le segreterie di direzione dei vertici delle rappresentanze hanno trovato l'alert nella mail con cui si convocava una videocall urgente con il governatore per le 15.
La condivisione
Oggetto: condivisione ordinanza del presidente della giunta regionale. E non si è trattato di un consiglio ristretto con l'elite dei corpi intermedi: in videocall alle tre del pomeriggio si sono affacciate oltre 30 persone a testimonianza di una volontà di palazzo Raffaello di coinvolgere non solo a parole. Dal presidente della Camera di commercio delle Marche Sabatini ai tre segretari regionali dei sindacati, dalle sigle dell'agricoltura a quelle del mondo cooperativo, chi per curiosità chi per rispetto istituzionale, nessuno è voluto mancare.
La volontà precisa
Al settimo piano dicono che la prima e l'ultima parola sulla conferenza di concertazione siano state proprio di Acquaroli. Non tanto come un segno distensivo di inizio mandato verso il mondo dell'economia marchigiana quanto la volontà reale di condividere un percorso. L'occasione era irrinunciabile: si trattava della prima ordinanza di spessore (la prima effettiva era stata firmata per le mascherine) ma al di là di questo,
Il motivo della riunione
Acquaroli è stato molto secco nell'introduzione della conferenza: «Vi ho convocato perché ritengo che la vostra presenza sia fondamentale e volevo sentire il vostro pensiero prima di firmare l'ordinanza. Facciamo sacrifici subito sperando di stare meglio a Natale» è il senso delle parole del presidente. Che ha anche portato avanti il filo chiarissimo della sua azione amministrativa: massimo rigore ma anche evitare, fin quando sarà possibile, la chiusura totale. Alle parole di Acquaroli cui sono seguiti gli interventi di alcuni dirigenti. Nei quali si è fatto anche il punto della situazione, ognuno per il proprio settore, che non era proprio il motivo di partenza ma per essere una prima volta è andata bene così.
Il lato politico
Va anche specificato che l'ordinanza non andava a toccare i nervi scoperti di imprenditori e parti sociali già provati dalla crisi e dal primo lockdown. Di sicuro l'iniziativa ha portato a casa consenso e un filo di positiva sorpresa. È verosimile che il senso di Acquaroli per la concertazione si misurerà se ci sarà un seguito a queste restrizioni e a questo ritmo di contagi andrà senza dubbio messa in conto. Il presidente della Camera di Commercio delle Marche, Sabatini nel tardo pomeriggio - nonostante ci sia ancora spazio di movimento per l'economia - non nascondeva le sue preoccupazioni. «Spariti incentivi e sostegno gli imprenditori sono stati lasciati da soli con i debiti. E così molti non se la sentono di andare avanti. La verità è che qui serve un piano Marshall per l'economia».
Andrea Taffi
© RIPRODUZIONE RISERVATA

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