Il Pronto soccorso è sotto stress Sono 60mila gli accessi all'anno

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Lunedì 13 Gennaio 2020, 05:04
LA SANITÀ
ANCONA A grandi falcate verso i 60mila accessi l'anno. Il Pronto soccorso di Torrette è in costante espansione: nell'ultimo lustro le persone visitate sono aumentate del 25%. Erano 47.362 nel 2014, sono state 58.280 nel 2018 e sono arrivate a quota 59.117 nell'anno appena archiviato. Il trend è in progressiva crescita e di questo passo è lecito aspettarsi un 2020 da record, con un boom di accessi che presto sfonderà il tetto dei 60mila.
Ma questo sarà anche l'anno delle novità introdotte dalla riforma dei Pronto soccorso italiani avviata ad agosto con l'approvazione in Conferenza Stato-Regioni di tre documenti sulle linee di indirizzo nazionali per quanto riguarda il Triage intraospedaliero, l'Osservazione breve intensiva e la gestione del sovraffollamento. Quest'ultimo è l'aspetto più delicato: la filosofia della nuova normativa è tagliare drasticamente i tempi d'attesa, che nel 2019 si sono attestati sugli 84 minuti a Torrette (con una riduzione del 7%, cioè di circa 6 minuti, rispetto all'anno prima) per garantire a tutti i pazienti un'accoglienza migliore, evitando di costringerli a lunghe code e a rimanere stesi per ore sulle barelle. Come? Attraverso una maggiore umanizzazione delle cure (la riforma sollecita il personale sanitario a prestare attenzione «non solo agli aspetti clinici della malattia, ma anche alla persona nella sua interezza, con i suoi bisogni psicologici, relazionali e la sua umanità»: medici-psicologi, insomma), la realizzazione di un'area dedicata all'Obi (Osservazione breve intensiva) per la quale presto partiranno i lavori a Torrette e il limite massimo di 8 ore di permanenza nella struttura, dopo di che o si viene ricoverati o dimessi.
La novità cromatica
Ma la novità più tangibile riguarda l'introduzione di 5 codici numerico-cromatici al posto dei 4 colori tradizionali per classificare la gravità del paziente arrivato al Pronto soccorso: il codice 1 (rosso) continuerà ad indicare l'emergenza con accesso immediato; il 2 (arancione) segnalerà le urgenze per le quali si impone un'attesa massima di 15 minuti; il 3 (azzurro) l'urgenza differibile con accesso entro un'ora; il 4 (verde) un'urgenza minore con attesa massima di 2 ore; il 5 (bianco) una non urgenza con accesso garantito entro le 4 ore. Tutto molto bello, ma bisognerà vedere come le buone intenzioni si tradurranno nella realtà dei Pronto soccorso italiani super affollati, in cui si lavora spesso sotto organico e a ritmi forsennati. Quello di Torrette ha fornito risposte positive nel 2019 che si è chiuso con 59.117 accessi (+1,4% rispetto al 2018), classificati per il 60% come codici verdi (35.467, +1,3%). Ecco, qui sta la novità dell'imminente riforma, lo spacchettamento di questo colore in più fasce: una gran parte rientrerà nel codice 3 (azzurro), il resto finirà nel codice 4 (propriamente verde) e una quota minima nel 5 (bianco). Una soluzione che dovrebbe assicurare una migliore gestione dei tempi dell'emergenza, riducendo le attese che a Torrette si sono quasi dimezzate per i codici gialli (-43%, da 27 minuti a 15' in un anno) ma si attestano sui 95-105 minuti di media per i verdi.
La ripartizione più logica consentirà di trattare meglio anche i codici critici, considerando che i rossi sono aumentati del 10% nel 2019 (da 1.822 a 1.966, cioè 5 al giorno), mentre i gialli si sono mantenuti pressoché invariati (da 13.117 a 12.861) con i bianchi saliti da 8.346 a 8.823. Dei pazienti visitati, il 15% sono stati poi ricoverati (8.892), in lieve aumento rispetto al 2018. Incidono sempre di più i traumi maggiori (1.178, +13%) che chiaramente richiedono un livello di cure e un dispiego di energie superiori, mentre i traumi minori si mantengono ai livelli del 2018 (6.690). Anche le Marche, come tutte le Regioni d'Italia, si sono impegnate a recepire l'Accordo sulla riforma dei Pronto soccorso entro 6 mesi (dunque entro febbraio) per renderlo operativo entro 18 mesi dalla data di approvazione. Va in questa direzione la delibera del progetto di ristrutturazione del Pronto soccorso, firmata a dicembre dall'Azienda Ospedali Riuniti: un restyling atteso da un decennio, tra burocrazia soffocante e contratti revocati, che finalmente diventa realtà.
I cantieri
I lavori cominceranno a breve e verranno completati in 6 mesi, possibilmente entro l'estate, per rispondere alle esigenze di una cittadella sanitaria in fase di profonda trasformazione e in continua crescita. L'opera di completamento dell'edificio grezzo dell'Osservazione breve intensiva (Obi) e di espansione del Pronto soccorso è stata affidata all'impresa milanese Siram Spa per un importo di 1.918.377 (Iva inclusa), dopo che il primo appalto del 2009, aggiudicato da un raggruppamento di imprese per un importo di 825mila euro, era andato a vuoto, con la risoluzione del contratto deliberata nel luglio 2016. L'obiettivo è completare entro il 2020 l'Obi, con 13-14 posti letti a disposizione, e realizzare una Emergency Room, una sala operatoria per la trattazione immediata dei codici rossi.
Stefano Rispoli
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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