IL PREMIER: «COSÌ OPPURE IL LOCKDOWN. PROFILASSI ORA FONDAMENTALE»

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Venerdì 23 Luglio 2021, 05:05
LE NUOVE REGOLE
ANCONA Proroga dello stato di emergenza fino al 31 dicembre, cambio dei parametri per determinare i colori delle regioni in pandemia ed estensione del Green pass per la riorganizzazione della vita sociale dei marchigiani con la variante Delta che incombe minacciosa. «L'utilizzo della certificazione verde non è un arbitrio ma una condizione necessaria per tenere aperte le attività economiche», ha voluto sottolineare il premier Draghi ieri durante la conferenza stampa seguita all'approvazione del decreto legge in Consiglio dei ministri. Dunque: vaccinazioni e Green pass per scongiurare un nuovo lockdown. Le nuove regole entreranno in vigore da venerdì 6 agosto ma il dl sarà operativo già da oggi per applicare i nuovi parametri sanitari e scongiurare l'ingresso in zona gialla di alcune regioni. In zona gialla una Regione andrà solo quando il tasso di occupazione delle terapie intensive supererà il 10% e contemporaneamente l'area medica sia oltre il 15%. In arancione si va con terapie intensive oltre il 20% e contemporaneamente l'area medica il 30% e si andrà invece in area rossa con terapie intensive occupate oltre il 30% e l'area medica il 40%. L'incidenza resta la stessa: 50 casi positivi ogni 100mila abitanti ma non avrà più valore fondante, così come l'Rt.
Il passaporto verde
Dal 6 agosto sarà invece possibile svolgere alcune attività solo se si è in possesso di certificazioni verdi Covid-19 con la prima dose vaccinale Sars-CoV-2 (validità 9 mesi) o la guarigione dall'infezione (validità 6 mesi), o l'effettuazione di un test molecolare o antigenico rapido con risultato negativo (validità 48 ore). Questa documentazione sarà richiesta poter accedere a ristoranti e bar per consumazioni al tavolo al chiuso e per accedere ad altri servizi, dagli spettacoli alle competizioni sportive, dai musei ai teatri, dalle piscine alle palestre, fino ai centri benessere . E ancora a sagre e fiere, convegni e congressi, centri termali, parchi tematici e di divertimento, centri culturali, centri sociali e ricreativi (limitatamente alle attività al chiuso e con esclusione dei centri educativi per l'infanzia), i centri estivi e le relative attività di ristorazione, le attività di sale gioco, sale scommesse, sale bingo e casinò, i concorsi pubblici.
Le reazioni
Ma se le discoteche subiscono l'ennesimo contraccolpo, con la decisione del governo di lasciarle chiuse, anche il settore della ristorazione marchigiana è in subbuglio. «Siamo fortemente delusi dalla decisione di chiedere il Green pass per i tavoli al chiuso nei ristoranti va dritto al punto il direttore di Confcommercio Marche Centrali Massimiliano Polacco : ci aspettavamo di essere fuori da un controllo che diventa quasi poliziesco. Siamo stati penalizzati per tanto tempo e continuiamo ad esserlo. Bene che almeno si sia salvata la consumazione al bancone. L'auspicio è che i cittadini vadano a vaccinarsi perché se non lo fanno, creano anche un danno economico al nostro Paese». Allarga il perimetro del ragionamento Sandro Assenti, presidente Confesercenti Marche: «chi ha i dehor è agevolato, ma i ristoratori dei centri cittadini, che hanno attività per l'80% al chiuso, dopo aver rialzato la testa per un attimo, si trovano di nuovo sott'acqua e non si sa per quanto tempo».
Il pressing
Discorso a parte per le discoteche che, almeno per ora, non potranno riaprire: «i gestori di queste attività non capiscono perché su altri segmenti ci sia stata più flessibilità, come per i concerti ad esempio. Senza pensare agli assembramenti che si formano nei centri delle città dopo la mezzanotte. Ad oggi, le attività più penalizzate sono quelle dell'intrattenimento. Capiamo che la politica si muova con il freno a mano tirato, ma ai proprietari di discoteche, arrivati ormai alla frutta, va data una risposta, perché il settore è al tracollo. Serve un protocollo per la riapertura delle discoteche abbozza la ricetta Assenti , ma non con le regole assurde tipo la capienza a metà ed i due metri di distanza l'uno dall'altro. Misure che non potrebbero essere rispettate».
Martina Marinangeli
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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