IL GOVERNATORE ACQUAROLI RESTA OTTIMISTA: «CALANO ANCORA I SINTOMATICI»

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Lunedì 23 Novembre 2020, 05:05
L'EPIDEMIA
ANCONA Stenta a raffreddarsi l'epidemia da Coronavirus nelle Marche, con un andamento dei contagi altalenante, che non riesce a distanziarsi stabilmente da quota 30% di tamponi positivi sul totale delle persone sottoposte al test. Anche ieri il bollettino del Servizio Sanità della Regione Marche registrava un lieve rialzo rispetto al 28,9% di positività di sabato, con 529 nuovi contagi (rispetto ai 452 del giorno prima) su 1.793 test nel percorso nuove diagnosi, per una percentuale del 29,5.
L'ottimismo
Insomma, la curva dell'epidemia non ha più gli scatti nervosi delle settimane a cavallo tra ottobre e novembre, ma fatica ad addolcirsi, anche se ieri mattina il governatore Acquaroli dispensava ottimismo sul suo profilo Facebook: «Nella settimana appena conclusa si è registrata una ulteriore flessione dei soggetti sintomatici», scriveva invitando a «non abbassare l'attenzione». In serata però, sempre sui social, il consigliere regionale del Pd Antonio Mastrovincenzo gli ha presentato altri conti: «Venerdì le Marche sono state terzultime in Italia per numero di tamponi in rapporto agli abitanti, dopo di noi solo Sicilia e Calabria. La nostra Regione è stata ultima per i tamponi dedicati a nuove diagnosi: appena 103 ogni 100.000 abitanti. Dati che fanno riflettere...» .
La pressione
I positivi di ieri riguardano soprattutto la provincia di Macerata (161) seguita da Ancona con 139, Pesaro-Urbino con 85, Ascoli con 56 e Fermo con 55, mentre 33 dei nuovi positivi sono di fuori regione. Confermata la pericolosità, quanto a modalità di trasmissione del contagio, dei contatti stretti con parenti o amici positivi (141 casi) delle relazioni in ambito domestico (122), degli ambienti di lavoro (27) degli strascichi delle relazioni di vita o divertimento (26) e della scuola (21) mentre sono 81 i casi in cui si è arrivati alla diagnosi di positività partendo dai sintomi. Con i 529 casi di ieri il totale nelle Marche sale a 26.594 e i positivi alla data di ieri sono saliti a 15.367, oltre l'1% della popolazione marchigiana. Quanto alla pressione del Covid sugli ospedali, aumentano ancora i pazienti più gravi in terapia intensiva (88, +2 rispetto a sabato) mentre il totale dei ricoveri resta invariato (630), per effetto dei 20 dimessi in un giorno e purtroppo anche dei decessi. Ieri il bollettino della Regione ne registrava altre otto, quattro delle ultime 24 ore e altrettanti dei giorni precedenti con diagnosi Covid successiva, che fanno salire il totale nelle Marche a 1.188. Tra le ultime vittime del Coronavirus, tutte con patologie pregresse, anche un uomo di Ostra di appena 39 anni ricoverato a Jesi. Le altre vittime avevano tra i 67 e i 97 anni.
Ricoveri stabili dunque, ma anche per la tragica contabilità dei morti. Ieri la situazione complessiva negli ospedali non si è appesantita. Anche il numero dei pazienti assistiti nei pronto soccorso è sceso, da 63 a 52, mentre i positivi che sono ospiti di strutture territoriali (sette Rsa) sono saliti da 186 a 193.
Ad arginare l'ondata dei ricoveri negli ospedali provvede anche il ritmo sostenuto delle dimissioni, ben 167 nell'ultima settimana. E supera quota 10mila il dato che, nei bollettini del Servizio Sanità, cumula i guariti (anche soggetti in isolamento domiciliare) e i dimessi, arrivati a 10.047, con un più 272 in appena 24 ore. Una crescita esponenziale che in buona parte si spiega con le procedure più snelle autorizzate il mese scorso dal ministero della Salute per dichiarare negativizzato un soggetto contagiato. Se prima serviva un doppio tampone negativo a distanza di 24 ore e le attese a volte si prolungavano per settimane e settimane (memorabile il racconto della propria odissea fatto dal calciatore dell'Osimana Alessandro Castorina, dichiarato guarito dopo 54 giorni di alternanza tra test negativi e positivi), dal 12 ottobre basta un solo tampone negativo e almeno dieci giorni senza sintomi. Così la curva dimessi-guariti s'è inerpicata su pendenze mai viste.
I mesi caldi
Nei mesi più caldi della fase 1, quando finalmente i guariti e dimessi rimontavano su nuovi casi positivi e ricoveri, la media giornaliera era stata di 65 al giorno ad aprile e 73 a maggio. Poi in estate le curve s'erano appiattite per la tregua dell'epidemia e anche il dato di settembre (215, 7,2 dimessi-guariti al giorno) rifletteva questa fase di stanca. A ottobre c'è stata una risalita, con 827 guariti-dimessi (26,7 al giorno), che poi ha accelerato nella prima metà di novembre, quando grazie alle nuove disposizioni si sono registrati 1.159 guariti-dimessi, 77 al giorno. Ma nell'ultima settimana il trend è stato esponenziale, con 1.891 dimessi e guariti, 270 al giorno.
Lorenzo Sconocchini
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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