Il boom dei dimessi e guariti Meno positivi, la prima volta

3 Minuti di Lettura
Giovedì 9 Aprile 2020, 05:04
L'EPIDEMIA
ANCONA Chissà se si vede davvero l'inizio delle fine, in queste curve che cominciano a inclinarsi verso il basso, ma intanto i bollettini del Gores Marche continuano a consegnare alle statistiche dell'epidemia anche buone notizie, oltre a quelle dolorose che aggiornano la conta dei caduti, ieri altri 17, fino al totale di 669. Il dato che alimenta l'ottimismo è quello dei dimessi e guariti, quasi raddoppiato in un giorno, passando dai 342 di martedì ai 645 di ieri. Fino alla settimana scorsa la Regione Marche lo scomponeva, tenendo distinti i guariti con tanto di diagnosi clinica di negatività dai pazienti dimessi ma ancora in osservazione, in attesa del doppio tampone negativo in 24 ore che dopo la scomparsa dei sintomi certifica l'uscita dal contagio.
Poi anche le Marche si sono allineate alle altre regioni, nel quadro statistico inviato alla Protezione civile nazionale per le sue proiezioni quotidiane sull'andamento dell'epidemia territorio per territorio. Così, con il balzo di ieri nella casella dimessi-guariti, per la prima volta dall'inizio dell'epidemia cala il dato giornaliero dei cosiddetti positivi attuali, il totale dei contagi al netto del numero dei deceduti e dei dimessi-guariti. Erano 3.738 martedì, in un crescendo ininterrotto che durava da 43 giorni, ieri il valore è sceso a 3.562. Un altro picco superato, dopo gli scollinamenti delle curve che registrano l'andamento del totale dei ricoveri per Covid-19 (in decrescita dai 1.168 del 29 marzo, ieri a 1.107 con un lieve rialzo su martedì) e dei pazienti in terapia intensiva, in picchiata dopo il tetto del 31 marzo (169 su un totale di 170 posti disponibili per Covid) fino ai 133 di ieri, il numero più basso dal 18 marzo a questa parte.
La proiezione al 20 aprile
Ci vorrà più tempo - alcuni studi stimano almeno fino al 20 aprile - per raggiungere invece la sommità (o il plateau come lo chiamano gli statistici) della curva dei contagi totali, che rallentano ma meno in fretta del previsto, soprattutto per effetto dell'aumento dei tamponi. Ieri sono arrivati i risultati del lotto record, ben 913 campioni, processati nella giornata di martedì dal laboratorio di Virologia degli Ospedali Riuniti, affiancato da quelli di Marche Nord e Ascoli. Ne sono emersi 149 nuovi casi positivi, che portano il totale dei contagi dall'inizio dell'epidemia a 4.859 su 17.532 test effettuati nelle Marche.
Proprio l'accelerazione sul numero dei tamponi fatti per controllare la diffusione dell'epidemia è la strategia indicata martedì dal governatore Ceriscioli, nella prima conferenza stampa tenuta da remoto. «Doppiamo avere un quadro sempre più aggiornato ed esteso dello stato dei contagi», aveva ripetuto più volte annunciando l'allargamento della platea di soggetti da sottoporre al test del tampone, con l'inserimento di categorie a rischio come i dipendenti ospedalieri (a Torrette è iniziato anche lo screening sierologico su circa 4.000 sanitari) e il personale delle case di riposo, tra i quali molti asintomatici. O anche persone in isolamento domiciliare dopo contatti a rischio con soggetti positivi. In tutto ora sono 7.906 (3.115 con sintomi e 4.791 senza) tra cui 1.116 operatori sanitari.
Test sugli asintomatici
Uno sforzo però, aveva denunciato Ceriscioli, che rischia di essere frenato dalla carenza dei reagenti necessari per processare i tamponi. «Basterebbe che la Roche, il principale produttore, rispettasse i suoi impegni nelle forniture, invece siamo stati a lungo con le scorte al minimo - ha spiegato il presidente Ceriscioli - adesso abbiamo avuto una fornitura che ci fa stare tranquilli per una settimana, ma ne aspettiamo altre». Il governatore aveva sottolineato l'importanza dell'estensione dei tamponi anche facendo un confronto con il Veneto basato sull'indice di mortalità. «Noi siamo nella media nazionale, il Veneto decisamente più in basso. Lì sono riusciti a fare una campagna di tamponi almeno dieci volte la nostra, non mi spiego come abbiano fatto a trovare così tanti reagenti».
La lista dei lutti
L'età media dei morti nelle Marche è di 79,3 anni, ma in ogni tornata quotidiana di vittime non mancano i caduti ancora abbastanza giovani. Ieri due under 50: un 46enne di Recanati e una chiaravallese di 49, entrambi morti a Torrette.
Intanto l'epidemia continua a spostarsi verso sud. Ieri per la prima volta il record dei nuovi casi positivi è toccato alla provincia di Macerata (50), seguita da Ancona (45) e Pesaro (26). Nel totale Pesaro Urbino è l'unica provincia ad aver superato quota duemila (esattamente 2.001) seguita da Ancona con 1.455, Macerata 714, Fermo 334 e Ascoli Piceno 236, mentre 119 contagiati sono di altre regioni.
Lorenzo Sconocchini
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA