I TRASPORTI
ANCONA Dopo le parole, servono i fatti. L'individuazione da parte

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Domenica 14 Giugno 2020, 05:04
I TRASPORTI
ANCONA Dopo le parole, servono i fatti. L'individuazione da parte del premier Conte della linea ferroviaria Roma-Ancona quale opera prioritaria tanto da usarla come esempio tra le azioni da mettere subito in campo per rilanciare l'Italia è stata una boccata d'ossigeno per quel progetto di raddoppio della tratta atteso dai marchigiani da oltre 30 anni. Una buona notizia, ma non è la prima volta che la politica annuncia svolte imminenti in merito, salvo poi tradire le aspettative.
Da dove si parte
Qualche passo in avanti, tuttavia, pare davvero essere stato fatto. «I tratti di raddoppio della Orte-Falconara sono già previsti nel Contratto di programma 2016-2021 tra ministero delle Infrastrutture e Rfi - spiega lo jesino Maurizio Coltorti, presidente della commissione Lavori pubblici del Senato - il problema è che il programma è partito in ritardo, dal momento che lo abbiamo approvato noi nel 2018. Ora, però, c'è necessità di rilanciare il Paese ed i progetti che già erano stati approvati, come appunto quelli della Orte-Falconara, partiranno per primi. Al momento, stiamo lavorando ad un decreto Semplificazioni all'interno del quale potremmo inserire i finanziamenti per l'opera. L'idea è quella commissariare le opere già approvate, in modo tale che vengano fatte in tempi più rapidi e si evitino le lungaggini dovute, ad esempio, ai fallimenti delle ditte che si aggiudicano gli appalti. Entro il mese di giugno il decreto dovrebbe arrivare in Parlamento e l'auspicio è che l'idea venga accolta». Se la proposta dovesse passare, imprimerebbe una notevole accelerata al progetto, ma «è ancora impossibile definire un cronoprogramma fa sapere Coltorti c'è però la volontà trasversale di accelerare perché l'opera è ritenuta strategica, anche per il collegamento che garantirebbe con il porto di Ancona, il più importante dell'Adriatico centrale».
Cosa manca
I pezzi mancanti per il completamento del raddoppio - tutti con progetto già approvato - sono Foligno-Fabriano (1.918.500.000 euro), Terni-Spoleto (558.580.000 euro e PM228 (Fabriano)-Castelplanio (573milioni). Prevista anche la sub-tratta PM228 (Fabriano)-Albacina da 77,6 milioni. In un dettagliato studio di 111 pagine di Rfi con la progettazione di Italferr Spa, la durata del cantiere veniva stimata in 90 giorni, ovvero sette anni e mezzo. Lasso di tempo già parecchio lungo che oltretutto non comprende il precedente iter per le gare e l'affidamento degli appalti. Con il decreto Semplificazioni, si potrebbero contenere i tempi, superando anche l'annosa questione degli slittamenti causa fallimenti delle ditte, come accaduto al tratto Campello-Spoleto (circa 10 km) che forse vedrà la luce nel 2022.
I nodi da sciogliere
I lavori di realizzazione del raddoppio sono stati appaltati all'impresa Coop-Costruttori nel 2002, successivamente all'Ati Cogel nel 2005: entrambi i contratti sono stati rescissi per inadempienze degli appaltatori di cui l'ultimo, riguardante l'Ati Cogel, nel 2009. A seguito delle precedenti rescissioni, i lavori sono stati nuovamente appaltati nel 2011 all'Ati Tecnis SpA ma nel 2016, a seguito di un'interdittiva antimafia nei confronti della Tecnis, si è proceduto alla risoluzione contratto. È stata alla fine Rfi a farsi carico dei lavori per spostare l'attuale esercizio a singolo binario sulla nuova sede. Uno scenario che si vorrebbe evitare di ripetere sugli altri tratti. «Dopo gli anni della pur necessaria realizzazione della Quadrilatero - osserva Lorenzo Catraro, consulente della Regione per rapporti con Rfi la Orte-Falconara è tornata centrale e speriamo che questa occasione si tramuti in certezza. Per tutti i tratti del raddoppio, esistono i progetti preliminari che, probabilmente, andranno in parte rivisitati dato che risalgono ad oltre 10 anni fa». Ne fa un discorso più politico il segretario regionale della UilTrasporti, Giorgio Andreani, secondo cui «ben venga il nuovo atteggiamento del Governo rispetto a questa infrastruttura che però, nonostante in tutti questi anni abbia già ricevuto parole di elogio, ancora è ben lungi dall'essere realizzata. I progetti ci sono, ma andrebbero attualizzati, e per fare ciò Rfi dispone già di personale specializzato e di una grande capacità progettuale. Mancano solo le risorse».
Martina Marinangeli
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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