Giancarlo Laurenzi
Solo qualche piccione viaggiatore coltivava la pia illusione

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Martedì 22 Settembre 2020, 05:05 - Ultimo aggiornamento: 09:07
Giancarlo Laurenzi
Solo qualche piccione viaggiatore coltivava la pia illusione di una rimonta, impossibile anche si fosse candidato Conte in persona. Che dopo 25 anni le Marche cambino l'abito nuziale e si sposino con la destra (Fratelli d'Italia triplica i consensi, la Lega è poco sopra) era pura formalità, con o senza alleanza giallorossa sponsorizzata da Roma. I marchigiani sono stati spietati nella scelta: se cambio di passo serviva - e Dio solo sa quanto serve - il manico non può restare a chi ha avuto (almeno) 5 anni di tempo per dimostrare di meritarlo. Secondo un modello più anglosassone che latino, l'elettore ha giudicato su quello che è stato fatto, non sulle promesse di un mondo migliore (avete mai visto una candidato che promette un mondo peggiore?). Per fare i conti è bastata una matita e una scheda. Ricapitolando: economia alla rovescia, peso politico pari a zero, terremoto gestito come una melassa assistendo impotenti al succedersi di 4 commissari in 4 anni (tutti esterni, prendere in considerazione Ceriscioli quando mai) senza alzare sopracciglio mentre in Liguria il commissario arrivava subito (ed era il sindaco di Genova) per una tragedia che aveva fatto meno morti e meno danni. E soprattutto: infrastrutture da Bangladesh, con le strade in un vicolo cieco dopo 40 anni, aeroporto sfuggito al fallimento con il gioco delle tre carte che non riesce a collegarsi con Roma e Milano, treni da far rimpiangere le diligenze. I progetti della banda larga? Sigillati nei cassetti dalla peggiore burocrazia. Se qualcuno avesse dei dubbi sul giudizio degli elettori può controllare - oltre allo schianto del Pd, -10% in 5 anni - i voti dei candidati emanati da Ceriscioli nella provincia di Pesaro, ansimanti al traguardo quando già il custode aveva chiuso lo stadio. Acquaroli lo tenga come monito: fatti, possibilmente in fretta. Ora che ha il manico dalla sua parte non trasformi il bastone in piumino: qualità e competenza anziché clientele da cortile. Se davvero arrivano 8 miliardi dal recovery fund scelte drastiche e nel cestino il Cencelli. Che passare dalla gestione di Potenza Picena a una regione intera è un salto mortale, cinque anni volano. E quel bastone d'improvviso può diventare un boomerang.
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