Distruggono 12 auto per rubare presi 2 marocchini, subito liberi

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Mercoledì 13 Febbraio 2019, 05:05
IL RAID
ANCONA Hanno distrutto una dozzina di auto in sosta per rubare poche cose: una collanina, degli auricolari, qualche spicciolo. Con una violenza inaudita hanno spaccato finestrini, lunotti e parabrezza e ammaccato le carrozzerie, svegliando nel cuore della notte i residenti che hanno assistito in diretta al feroce raid. La polizia li ha ammanettati, ma loro sono già liberi. Sono marocchini (A.K. e A.L le iniziali), in regola col permesso di soggiorno.
L'arrivo
Hanno 35 anni, nullatenenti, disoccupati, senza fissa dimora, ma si appoggiano da amici e conoscenti fra Fabriano e l'Hotel House. Forse erano arrivati apposta ad Ancona, in treno, per seminare danni a caccia di un bottino ridicolo. Il giudice, nel convalidare gli arresti per tentato furto aggravato e nel fissare il processo al 26 febbraio, ieri mattina non ha ritenuto necessario applicare la custodia cautelare in carcere. Assistiti dagli avvocati Paolo Mengoni e Nicoletta Pelinga, uno non ha proferito parola, l'altro ha negato tutto: «Non sono stato io, le cose che mi avete preso sono mie». Sono stati rimessi in libertà, con il solo divieto di dimora nella provincia dorica. Una carezza rispetto ai pugni, alle martellate e ai colpi di cacciavite con cui hanno devastato almeno 12 auto, anche se il conteggio è provvisorio perché in alcuni casi i proprietari non abitano in zona e c'è chi, probabilmente, non si è ancora accorto dell'amara sorpresa.
Il blitz
Scene di guerriglia urbana si sono presentate agli occhi di chi è stato svegliato dai rumori di vetri infranti e dalle grida di una donna e del figlio che, esterrefatti, hanno scoperto i ladri-vandali in azione nei pressi di un piazzale condominiale lungo via Flaminia, all'altezza dei civici 53 e 54, a poche centinaia di metri dalla stazione ferroviaria. Qui sono state danneggiate dieci auto, altre due più avanti, nei pressi di un gommista e di un supermercato. Gli autori sono loro, i due coetanei marocchini, già noti alle forze dell'ordine per una sfilza di precedenti. Hanno continuato a fracassare auto nonostante fossero stati sorpresi da una donna, uscita in terrazzo per fumare una sigaretta, attorno alla mezzanotte.
«Ha visto che la luce dell'auto di mia sorella era accesa - racconta Diego, il figlio -. Poi ha scorto all'interno un uomo e si è messa a urlare. Mi sono affacciato e ho visto anch'io quel tipo: aveva un cappuccio in testa e uno zaino in spalla. In mano reggeva un arnese, simile ai martelli che si trovano sui treni per infrangere i vetri. Ho chiamato il 113, pensando che ormai si fosse dileguato. E invece si era solo spostato di qualche metro perché ha continuato a spaccare auto nell'altro piazzale, insieme a un complice. Ero tentato di scendere in strada, ma poi che avrei fatto? Due contro uno, erano armati... Ho preferito chiamare di nuovo la polizia per segnalare che i ladri erano ancora lì».
Le sirene
Quando le Volanti sono arrivate, li hanno colti in flagrante, mentre frugavano nell'abitacolo di un'auto. Hanno tentato di darsi alla fuga, liberandosi di alcuni arnesi da scasso, ma sono stati braccati e ammanettati. Uno era sporco di sangue: si era ferito nel tentativo di sfondare un finestrino. Nei loro zainetti è stata trovata la misera refurtiva: un auricolare bluetooth, una collanina, una chiavetta Usb, una torcia elettrica e tre euro. Il colpo del secolo, insomma. Ingenti, invece, i danni: migliaia di euro serviranno per riparare i veicoli, alcuni dei quali privi di assicurazione contro gli atti vandalici. La signora Maria si era accorta della loro presenza già verso le 23,30, ma non se l'era sentita di dare l'allarme. «Ho visto due ragazzi con un cappuccio in testa e uno zainetto che sbirciavano fra le auto in sosta - racconta -, ma non ho pensato di chiamare la polizia anche perché hanno girato l'angolo e credevo andassero a casa. Qui c'è sempre un viavai di gente...».
La violenza
Sbagliato, perché i due nordafricani stavano per dare sfogo alla loro violenza. Si sono accaniti, in particolare, contro una Volkswagen Golf: che bisogno c'era di spaccare tutti i finestrini? Puro spirito di vandalismo. Lo stesso che li ha portati a distruggere altre 9 auto, tutte in sosta nello stesso parcheggio condominiale, fra cui una Fiat Panda nuova di zecca, di proprietà di un ragazzo che l'aveva ritirata appena due giorni prima dalla concessionaria. Nel loro folle percorso di devastazione, i teppisti avevano danneggiato anche una Mini e un furgone posteggiati nei pressi del benzinaio e del gommista.
Stefano Rispoli
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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