Contagiati verso quota mille aspettando l'effetto clausura

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Domenica 15 Marzo 2020, 05:04
L'EPIDEMIA
ANCONA Sangue freddo e porte chiuse, non uscire di casa, aspettando che l'onda del Coronavirus abbassi la sua cresta impetuosa che semina il panico, riempie gli ospedali di pazienti infetti e purtroppo continua a fare vittime, soprattutto tra gli anziani. Ieri ci sono stati altri dieci morti. Già oggi si rischia di sfondare la soglia dei mille contagiati nelle Marche. Ma che l'epidemia progredisse ancora per qualche giorno anziché rallentare era purtroppo nelle aspettative, anche nell'unità di crisi che in Regione gestisce l'emergenza sanitaria. Questione di tempi di incubazione del virus. Perché servono in media 5-6 giorni per passare dal contagio all'infezione manifesta (il range va da uno a 14 giorni) e poi non sempre i tamponi vengono fatti al comparire dei primi sintomi.
Allora ci vorrà altro tempo per vedere nei bollettini del Gores gli effetti delle ultime restrizioni di isolamento sociale decise dal governo a partire da giovedì scorso, più stringenti di quelle che già da lunedì avevano esteso a tutta Italia la zona rossa per arginare l'epidemia. La contabilità dei contagiati registra dunque a scoppio ritardato i casi positivi di pazienti che si sono infettati purtroppo una settimana fa, prima del lockout imposto per decreto, quando ancora nel weekend il lungomare di viale Trieste a Pesaro era affollato come a Pasquetta o piazza del Papa, il salotto della movida anconetana, si animava come durante una Notte Bianca.
La serrata
Un'era geologica fa. Con la clausura imposta nell'ultima settimana a chiunque non debba uscire per lavorare o per motivi di salute o approvvigionarsi di generi di prima necessità, la curva del contagio dovrebbe rallentare anche nelle Marche, dove ieri mattina si contavano altri 174 casi positivi su un totale di 343 campioni testati, che portano il bilancio complessivo a quota 899. In sole 24 ore sono stati registrati più nuovi contagi di quanti non se ne contassero nei primi dieci dell'emergenza, iniziata nelle Marche il 25 febbraio con il primo paziente infetto da Covid-19 accertato nel Pesarese.
Da allora, la progressione è stata pressoché continua, con un incremento giornaliero dei nuovi casi positivi accertati in continua ascesa, con le eccezioni del 5 marzo (35 casi rispetto ai 40 del giorno prima) e dell'8 marzo, una domenica (53 contro 63). Poi la curva epidemiologica ha continuato sempre in progressione, raddoppiando i contagiati ogni quattro giorni.
L'ultimo balzo
Ieri mattina il Gores registrava l'ultimo balzo, con 174 positivi al Covid-19 da aggiungere ai 725 del giorno prima. Stamani la contabilità andrà aggiornata e a meno di improvvise frenate (che tutti si augurano) il numero dei marchigiani contagiati potrebbe diventare a quattro cifre. In meno di 20 giorni. E aumentano purtroppo i morti, arrivati a 46, soprattutto uomini (37) e residenti in provincia di Pesaro Urbino (40). La dolorosa contabilità aggiornata ogni giorno dai bollettini del Gores annota anche l'età media delle vittime marchigiane (79,6 anni) e il fatto che tutte soffrivano già di patologie pregresse.
Ma anche tra le vittime di ieri ci sono due under 70: un 66enne di Mondolfo e un pesarese di 67, entrambi all'ospedale di Senigallia. Gli altri 8, tutti di Pesaro e provincia, avevano tra 70 e 88 anni ed erano ricoverati tra gli ospedali di Marche Nord, Jesi e Camerino.
La zona nord delle Marche continua a pagare il prezzo più pesante. Tra gli 899 positivi accertati fino a ieri, ben 591 contagiati sono residenti in provincia di Pesaro Urbino, 215 in quella di Ancona, 58 a Macerata, 22 a Fermo, 7 ad Ascoli Piceno, mentre sei provengono da fuori regione. Sale inevitabilmente anche il numero dei ricoverati in terapia intensiva, ieri a quota 93: 26 nell'ospedale pesarese di Marche Nord, 21 ad Ancona, 6 a Fermo, 7 a Jesi, 3 a Urbino, 18 a Camerino, divisi tra terapia intensiva e semintensiva, e 2 all'Inrca di Ancona.
L'isolamento
Le persone ricoverate in reparti non intensivi sono invece 449 di cui 174 in provincia di Pesaro Urbino. Ma la paura del Coronavirus ha contagiato tanti altri marchigiani che dopo contatti ritenuti a rischio sono in isolamento domiciliare: 2.851 in tutto, 351 dei quali operatori sanitari. La gran parte, 2.545, non hanno alcun sintomo, mentre i sintomatici sono 306.
Lorenzo Sconocchini
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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