Con figli piccoli e senza lavoro Emergenza casa per le famiglie

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Venerdì 20 Luglio 2018, 05:04
IL WELFARE
ANCONA L'emergenza abitativa cresce e un numero maggiore di persone per mancanza o perdita di lavoro, non riesce a pagare con regolarità l'affitto di una casa. Negli ultimi anni si è registrato un aumento delle procedure di rilascio degli immobili ad uso abitativo per morosità e, per dare risposte in tempi più brevi, la Giunta ha avviato una nuova modalità di assegnazione degli alloggi di emergenza sociale che sperimenterà per sei mesi.
I destinatari
Nel dettaglio, i destinatari sono singoli cittadini o famiglie in situazione di bisogno socio-economico e abitativo, non in grado di reperire autonomamente una sistemazione alloggiativa, e l'accertamento delle condizioni di bisogno e dei requisiti è in capo al Servizio Sociale territoriale. Per l'assegnazione hanno la priorità le famiglie o i singoli accolti in co-housing o in strutture di accoglienza individuate dai Servizi sociali a seguito di emergenza abitativa (sfratti) o a nuclei e soggetti che non possono co-abitare a causa di patologie certificate. «La crisi economica che stiamo tuttora vivendo ha avuto forti ripercussioni sulle dinamiche sociali e familiari si legge nel documento istruttorio - nonché su quelle lavorative e abitative. Il regolamento comunale di assegnazione degli alloggi di emergenza sociale approvato dal Consiglio nel 2010 risulta ormai obsoleto, non più attuale e inidoneo a dare risposte a bisogni che si manifestano sempre più complessi, pressanti e, soprattutto, che necessitano di risposte in tempi molto brevi che difficilmente si coniugano con quelli previsti dal regolamento».
Le assegnazioni
Al momento, quindi, non c'è più un bando per accedere a un alloggio di emergenza sociale e gli alloggi, in questi sei mesi di sperimentazione, vengono assegnati temporaneamente secondo i criteri di priorità valutati dal Servizio Sociale professionale. Hanno la priorità i soggetti accolti in co-housing o in strutture di accoglienza a seguito di sfratti o persone che non possono coabitare a causa di patologie. La durata della concessione è temporanea e l'assegnatario ha l'obbligo di presentare domanda per l'assegnazione di un alloggio di edilizia residenziale pubblica sovvenzionata, in occasione del primo bando utile per la costituzione di una graduatoria. La presentazione dell'istanza è vincolante, altrimenti viene revocata l'assegnazione dell'alloggio di emergenza sociale.
L'avvio
«La sperimentazione è già stata avviata spiega Emma Capogrossi, assessore ai Servizi Sociali e alla Casa e già sono stati assegnati due alloggi in via Jesi e in via Astagno. Nei prossimi giorni ci saranno altre due assegnazioni. In totale ad Ancona ci son circa 160 alloggi di emergenza sociale, dislocati in varie zone della città, tra cui le vie Marchetti, Pergolesi, Flaminia, Cialdini, Trieste, Circonvallazione, Isonzo, Maestri del Lavoro e corso Amendola. Si tratta di appartamenti tra i 35 e i 75 mq e al momento sono tutti occupati temporaneamente. Man mano che gli occupanti riescono ad ottenere una casa popolare, gli alloggi di emergenza si liberano e altre famiglie possono beneficiarne». In questi giorni, dunque, due soggetti hanno già ricevuto l'alloggio di emergenza. Il primo alloggio si trova al quarto piano di un palazzo in via Jesi senza ascensore. L'appartamento (41 mq) è stato affidato a una famiglia con minori che occupava abusivamente un immobile.
L'istruttoria da parte dell'assistente sociale, indispensabile per l'assegnazione, ha attestato le complesse condizioni sociali della famiglia e la precaria condizione economica. Entrambi i genitori risultano senza occupazione stabile e con un reddito Isee di 818 euro, a marzo avevano ricevuto l'intimazione di rilascio per l'occupazione abusiva di un alloggio.
I minori
«I minori hanno la necessità di vivere in un idoneo contesto alloggiativo spiega la Capogrossi e il Comune si impegna a sostenere le famiglie attraverso un progetto che consenta al nucleo di rientrare in un percorso di legalità e di raggiungere l'autonomia». A questa famiglia, dunque, è stato assegnato con priorità l'alloggio di emergenza sociale perché «il rilascio dell'immobile occupato abusivamente non era ulteriormente procrastinabile» e la permanenza avrebbe causato problemi ai minori. L'altro alloggio è stato invece assegnato in via Astagno a un nucleo con «complesse caratteristiche socio-sanitarie, ospite di una struttura temporanea di accoglienza dal dicembre 2017». Anche qui sono stati determinanti la precaria condizione economica (reddito Isee di 1.480 euro) e il fatto che la «dimissione dalla struttura non fosse più ormai procrastinabile».
Micol Sara Misiti
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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