Caos ospedali dai cinesi a Civitanova Tanoni ai saluti, gelo Regione-Cisom

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Venerdì 3 Aprile 2020, 05:04
LA FRENATA
ANCONA Le perplessità sono diventate serie preoccupazioni, le disponibilità hanno mutato forma in ultimatum, il nodo dell'efficacia procedurale si è aggrovigliato in una matassa. Sembra proprio che le migliori intenzioni della Regione Marche sugli ospedali temporanei siano finite nelle secche della corsa contro il tempo. Lo Shanghai Medical team e tutto il necessario per allestire una struttura da 60 posti a Torrette sono bloccati in Cina ormai da più di una settimana. L'ospedale 100, solo per terapie intensive Covid-19, alla Fiera di Civitanova è invece ufficialmente incagliato su un paio di aspetti procedurali che rischiano di mandare tutto a monte .
I flussi si sono arenati
Sui cinesi, nonostante gli sforzi diplomatici della Protezione civile nazionale e gli appelli di Ceriscioli, ormai nessuno fa più affidamento. Sull'altro fronte, all'incrocio tra palazzo Raffaello e Fondazione Cisom i flussi di informazioni si sono arenati. Così ieri il capofila della cordata degli imprenditori marchigiani Paolo Tanoni, consigliere di amministrazione di Ariston Thermo e avvocato d'affari, ha fatto un passo indietro con una lettera garbatamente ruvida inviata a Regione e ai 60 referenti che aveva coinvolto mettendo insieme una cifra virtuale, tra cash e donazioni, intorno ai sei milioni di euro. Nella mail scritta da Tanoni c'è il dettaglio sulla situazione «a dieci giorni dalla chiamata che ho ricevuto» che attualmente è ancora al rango di «mera aspirazione». Ci sono state le sollecitazioni del caso «verbali e scritte» e per tutta risposta Tanoni ha ricevuto «solo tre giorni fa, un messaggio che annunciava l'inoltro di un progetto, ma ancora una volta nulla, se non messaggi contraddittori sulle necessità». Tanoni oltre che avvocato è un ex magistrato: soppesa le parole e non sceglie quelle leggere.
I nuovi elementi giocano a sfavore
L'andamento frenato del contagio e gli elementi favorevoli all'ipotesi-Civitanova, nell'analisi comparativa costi-benefici, argomenta Tanoni, «oggi sembrano scemare fino ad elidersi». Non depone a favore il decorrere del tempo che «sembra - scrive Tanoni - consigliare con maggiore ragionevolezza, ma qui esulo dalle mie competenze, di optare verso interventi sulle strutture esistenti». La morale della favola è che «in questa situazione d'indeterminatezza - va al punto Tanoni - stamani (ieri per chi legge, ndr) ricevo la chiamata dell'Ordine di Malta che non mi dipinge situazione dissimile, ma li trovo ancora speranzosi di potercela fare, ove la Regione crei loro la possibilità d'intervento: intento nobile e di cui ho apprezzato la trasparenza e che, se praticato come mi è stato annunciato, consentirà non di versare importi, ma di procedere all'acquisto diretto di quello che serve, molto meno di quello che è stato annunciato».
Servirebbero meno soldi
Dunque la seconda notizia è che, teoricamente, servirebbero meno soldi: «I respiratori li hanno già in dotazione per precedenti esperienze - documenta l'avvocato recanarese - e li fornirebbero loro gratuitamente. Valuteremo, quando ci sarà consentito, ma lo gestiremo individualmente. Io faccio un passo indietro». E adesso cosa succede? Tra gli imprenditori che hanno preso impegni a sette cifre c'è chi ha fissato un termine per vedere la partenza dell'operazione altrimenti dirotterà le risorse altrove. Fonti vicino al Cisom riferiscono che la raccolta va avanti, i fondi ci sono e la Arnosti ha realizzato il progetto ma si attendono le mosse della Regione. Il governatore Ceriscioli resta convinto che l'ospedale si debba fare: «Io vado avanti. Ci sono aspetti procedurali che stiamo cercando di risolvere. Tanoni? Lo recupereremo, abbiamo bisogno di lui. Speriamo di chiudere in un paio di giorni».
E se la situazione non si sblocca?
E se non si sblocca la situazione salta l'ospedale 100? «È chiaro che incidono anche i tempi» ammette il governatore. Come a dire che c'è un rischio tangibile che salti tutto. Quali sarebbero gli aspetti procedurali? Bisogna rileggere Tanoni: il Cisom è pronto «ove la Regione crei loro la possibilità d'intervento». Dunque l nodo sarebbero i lavori di layout: pavimenti, impianti (elettrico, trattamento aria, gas medicali, cablaggio), allestimenti. Se li prende in carico la Regione deve fare una gara e addio i tempi. Se li fa Fondazione Cisom sono soldi - qualche milione di euro - che vanno a fondo perduto. «A Milano c'era la Fondazione Fiera in mezzo, qui invece non c'è nessuno» dice una voce dal Cisom che chiede l'anonimato. Tutto giusto e tutto legittimo: senonché, con i posti in terapia intensiva che da sei giorni sembrano stabili, siamo a un passo dal dietrofront per l'ospedale 100.
Andrea Taffi
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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