C'è l'accordo con Brera torna la pala Siciolante

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Martedì 21 Agosto 2018, 05:04
I TESORI
ANCONA La cinquecentesca pala d'altare di Girolamo Siciolante da Sermoneta tornerà nella chiesa di San Gregorio Illuminatore. Portata a Milano dai commissari del Regno Italico nel 1811 e, poi trasferita a Calcinate, vicino a Bergamo, dove si trova attualmente, potrà di nuovo essere ammirata ad Ancona.
L'intesa
«Abbiamo ricevuto da poco l'ok formale e definitivo dal direttore della Pinacoteca di Brera dichiara Paolo Marasca, assessore alla Cultura - la pala tornerà definitivamente ad Ancona. Sarà un evento molto importante per la città e, più in generale, per l'Italia perché la restituzione definitiva di un dipinto asportato in epoca napoleonica non è un fatto che accade tutti i giorni. La disponibilità della Pinacoteca di Brera è frutto anche di una serie di relazioni instaurate, grazie alle quali oggi Ancona è sempre più una città riconosciuta a livello nazionale. Ricordo che, durante le ultime vacanze natalizie, per il tradizionale appuntamento natalizio con l'arte di Palazzo Marino, Milano ha scelto di esporre la pala d'altare Sacra conversazione di Tiziano, proveniente dalla Pinacoteca civica Podesti di Ancona». Dopo tanti anni di confronti e richieste, la Vergine con il Bambino in trono e santi del 1570 di Siciolante, dedicata a San Bartolomeo, protettore degli armeni, dal mercante armeno Giorgio Morato, tornerà dunque nella chiesa vicina all'anfiteatro romano.
Le verifiche
La pala, alta oltre 5 metri e larga quasi tre metri, è una testimonianza della presenza storica della comunità armena ad Ancona. «Ora stiamo verificando le questioni logistiche continua Marasca - come il trasporto, il restauro della pala e i tempi esatti del ritorno dell'opera». In particolare non è ancora chiaro quando riaprirà la chiesa, chiusa in seguito al terremoto del 1972. I lavori di restauro iniziati all'inizio degli anni 90 e, interrotti e ripresi negli anni, sono ancora in corso e la chiesa che si affaccia su via Birarelli, potrebbe riaprire forse a fine settembre. La Soprintendenza già nel 2016 aveva annunciato l'imminente riapertura della chiesa, ma ancora è chiusa. «E pensare che la chiesa non ha bisogno di interventi stravolgenti ha scritto su Facebook Fabio Mariano, professore dell'Univpm (Ingegneria Civile, Edile e dell'Architettura) ma solo di pulizia all'esterno, un restauro conservativo leggero. Nessuno nel recente restauro della chiesa (con quale destinazione?) s'è accorto che proprio al centro del pavimento della navata passa il muro in opus reticolatum del perimetro occidentale dell'Anfiteatro romano, altrimenti invisibile, che avevo proposto di evidenziare con una asola in cristallo con illuminazione».
Le trattative
Nel lungo post Mariano denuncia anche le lungaggini riguardanti il ritorno della pala di Siciolante ad Ancona. «Nel novembre del 2010 - ha scritto - squilli di tromba avevano annunciato l'imminente trasferimento di una vera e propria opera d'arte, trafugata dal noto voleur transalpino Napoleone dalla chiesa di San Bartolomeo di Ancona e portata a Milano. Due illustri restauratori di fama internazionale, l'anconetano Carlo Giantomassi e la sua oggi compianta moglie Donatella Zari, si erano detti disposti ad occuparsi dell'intervento di restauro in forma gratuita. Morale della favola, la pala di Siciolante oggi si trova nella chiesa di Calcinate, anzi, neppure dentro la chiesa, addirittura nella sacrestia». L'ok formale e definitivo dalla Pinacoteca di Brera però finalmente è arrivato e, per il restauro della pala, Marasca annuncia che «contatteremo sicuramente Giantomassi, una delle figure più autorevoli in Europa. La sua supervisione per noi è fondamentale».
La riapertura
La chiesa invece quando riaprirà? Probabilmente in autunno. Alcuni mesi fa il soprintendente delle Marche Carlo Birozzi aveva annunciato che le fotografie di Olivo Barbieri, Paola De Pietri e Petra Noordkamp», tre autori chiamati dalla Soprintendenza a fotografare il territorio marchigiano sconvolto dal sisma del 2016, sarebbero state presentate «a settembre in una mostra che riaprirà la chiesa di San Gregorio Illuminatore». All'inizio dell'anno, inoltre, nel piano investimenti da 600 milioni approvato dal Mibact, 4 milioni sono stati destinati proprio alla chiesa di san Gregorio. Ancora non chiara invece la destinazione, anche se la Soprintendenza in questi anni ha ipotizzato di farla diventare un luogo per eventi culturali, come mostre e concerti, o sede delle biblioteche e degli archivi documentali della Soprintendenza.
Micol Sara Misiti
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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