Alla fine l'ha spuntata la Meloni, unica quota rosa di un universo politico esclusivamente

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Lunedì 22 Giugno 2020, 05:04
Alla fine l'ha spuntata la Meloni, unica quota rosa di un universo politico esclusivamente declinato al maschile e per di più costretta a confrontarsi quotidianamente con interlocutori impegnativi come Salvini e Berlusconi. Il candidato governatore per il centrodestra nelle Marche era e resta Francesco Acquaroli, ex sindaco di Potenza Picena e deputato di Fratelli d'Italia. Giorgia la combattente ha tenuto il punto per sei mesi, senza spostarsi di un millimetro, nonostante in tutto questo tempo si siano rincorsi rumors che ipotizzavano colpi di scena e dribbling in zona Cesarini.
Lo scacchiere
Ieri le prime ammissioni di Salvini, in assenza di un comunicato ufficiale: «Sto lavorando personalmente a un'intesa complessiva. E da leader del primo partito e della coalizione sono pronto a fare un passo indietro, se sarà necessario. Pur di trovare una sintesi». Ma il work in progress del leader leghista per i soliti bene informati è soltanto una formalità: l'accordo finale sarebbe stato raggiunto nella tarda serata di venerdì con il benestare di Silvio Berlusconi («sulle candidature alle Regionali l'accordo è fatto da mesi e non ci sono motivi per cambiarlo») e la soddisfazione in casa FdI che piazza definitivamente Fitto in Puglia e Acquaroli nelle Marche. Si sblocca così una partita iniziata il 20 dicembre con la visita della Meloni nelle Marche e poi giocata a rallentatore per l'esplosione della pandemia, mentre per il deputato maceratese termina la fase di transizione ed inizia quella di una campagna elettorale che potrebbe cambiare il colore della Regione.
La campagna elettorale
Una responsabilità di non poco conto per Acquaroli - alla sua seconda candidatura da governatore - che sarebbe però confortato dall'esito di alcuni sondaggi interni alla coalizione che lo vedrebbero in testa rispetto al suo maggiore competitor, il sindaco di Senigallia Maurizio Mangialardi, candidato alla presidenza per il centrosinistra. E proprio l'onorevole marchigiano ieri è stato tempestato di chiamate, quando è arrivata la notizia della quadratura del cerchio tra i leader nazionali con la consacrazione di Salvini a timoniere della coalizione. «Tantissime telefonate - sorride Francesco Acquaroli - ma fino a questo momento nessuna mi ha ufficializzato la decisione finale. Che faccio a questo punto? Quello che ho fatto da sei mesi a questa parte: vado avanti con la campagna elettorale». Definito lo scacchiere resta ancora da capire quando si svolgeranno le elezioni. Si attende soprattutto che il Governo, d'intesa con le Regioni, fissi la data per l'apertura delle urne, su due giorni per le esigenze sanitarie legate al coronavirus, cosa che avverrà «in tempi brevissimi», come ha assicurato il sottosegretario all'Interno Achille Variati. Il 20 e il 21 settembre sembra essere quella più probabile.
Maria Teresa Bianciardi
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