TRIESTE - Schiaffi, insulti, strattoni, spintoni e tirate di capelli all'anziana signora ultraottantenne che doveva assistere. Per questo una badante (68 anni georgiana) è stata arrestata e condotta in carcere dagli operatori del Nucleo contrasto violenza stalking e abusi con le accuse di maltrattamenti e violenza domestica, in applicazione del Codice rosso. Le indagini sono state avviate dopo che la figlia dell'anziana si era rivolta alla Polizia locale: negli ultimi tempi la madre manifestava comportamenti preoccupanti, era stranamente remissiva, timorosa, spaventata.
La prima fase dell'indagine - dopo aver interpellato alcuni vicini per acquisire ulteriori riscontri - si è conclusa in brevissimo tempo con la trasmissione di un'informativa alla Procura della Repubblica: il magistrato Chiara De Grassi ha delegato quindi la Polizia Locale ad una mirata attività d'indagine, con l'ausilio di intercettazioni ambientali, audio e video.
Sono bastati un paio di giorni per acquisire un quadro accusatorio alquanto corposo. Di concerto con l'Autorità inquirente - costantemente aggiornata di quanto succedeva nell'appartamento - la mattina del 21 novembre, gli agenti si sono presentati alla residenza dell'anziana maltrattata per trarre in arresto la badante per la flagranza del reato. La donna è stata portata al carcere di via Coroneo a disposizione del magistrato. A suo carico, oltre alle gravi accuse per le violenze inferte all'anziana, è stato ipotizzato anche il reato di furto aggravato, in concorso con sua figlia: nel corso dei pedinamenti durante l'indagine, era stato accertato infatti che le due congiunte avevano sottratto merce dagli scaffali di un supermercato cittadino.