Covid. Focolaio in casa di riposo nonostante i vaccini, il virus non si ferma

STRUTTURE PROTETTE PER ANZIANI Il virus è tornato a contagiare in una casa di riposo
STRUTTURE PROTETTE PER ANZIANI Il virus è tornato a contagiare in una casa di riposo
di Roberta Paulon
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Domenica 4 Aprile 2021, 06:00 - Ultimo aggiornamento: 21:31

ROVIGO - Tre persone decedute per Covid in ospedale, un focolaio che si accende in una struttura per anziani tutti vaccinati, 61 nuove positività e quasi cento ricoverati in provincia di Rovigo. Le ultime 24 ore del bollettino dicono che c’è molto, ancora, da fare per debellare il virus. Nella giornata di Pasqua, la seconda in quarantena, il coronavirus dà un segnale forte e chiaro di recrudescenza. Dall’altro lato, le difese non sono più inermi come un anno fa e oltre a curare i malati (ieri 52 guarigioni), si affilano le armi chiamate Pfizer, Moderna e AstraZeneca. Nelle ultime ore sono stati messi al sicuro gli ultraottantenni e si sono raggiunte le 55.099 dosi. Oggi, giorno di Pasqua, le attività non si fermano e anzi, si potenziano con l’apertura delle due nuove sedi vaccinali di Rosolina e Occhiobello per migliorare i flussi e la logistica delle vaccinazioni in un territorio dalla particolare conformazione com’è quello Polesano.


I NUMERI


Il bollettino sull’andamento dell’epidemia alza il totale delle vittime del virus a quota 468, dando conto di altre tre vittime nelle ultime 24 ore. Dei 61 nuovi positivi, la metà era già in isolamento e per l’altra metà si è attivato il tracciamento dei contatti: il totale dei polesani che ha contratto il virus sale così a 13.045, che corrisponde al 5,69% della popolazione. Sono 1.589 le persone attualmente positive in Polesine, più 1.700 poste in isolamento domiciliare con sorveglianza attiva. L’incidenza degli ultimi giorni, cioè il parametro che indica la percentuale di nuovi casi sul totale dei tamponi effettuati è del 5,72%.


CASE DI RIPOSO


Alla San Salvatore di Ficarolo si scoprono altri sei positivi e sale a 7 il numero dei contagiati: si tratta di un focolaio che vede coinvolti sei ospiti e un operatore.

Una situazione da monitorare attentamente, anche per comprendere quali siano le dinamiche di diffusione in fase post-vaccino dato che nelle Rsa la copertura vaccinale è del 97% e viene garantita la profilassi ai nuovi ingressi. Nel resto delle strutture i casi sono pochissimi: un ospite della Casa Albergo di Lendinara, un operatore di Villa Tamerici a Porto Viro, uno alla Sacra Famiglia di Fratta e uno dalla casa di riposo Città di Rovigo.


OSPEDALI


Negli ospedali dobbiamo tornare ai mesi di novembre-dicembre per vedere le strutture dell’Ulss 5 così sotto stress: sono attualmente 96 i pazienti ricoverati tra Rovigo (10 pazienti in Malattie infettive), Adria (sei ricoverati in area medica Covid, che è rientrata in funzione) e Trecenta con 63 pazienti in area medica e 17 in terapia intensiva, che fanno complessivamente 80 pazienti al San Luca. «I nove centri vaccinali – fa sapere l’Ulss 5 - garantiranno la massima accessibilità alla popolazione e la prosecuzione della campagna vaccinale con l’obiettivo di concluderla quanto prima, compatibilmente con i vaccini a disposizione. Dall’inizio della campagna vaccinale sono 55.099 le dosi somministrate; 16.159 polesani hanno già avuto entrambe le dosi completando la profilassi mentre 38.940 hanno ricevuto la prima dose». La differenza, cioè 22.781 persone, sono in attesa del richiamo. Attualmente il ritmo di vaccinazione si mantiene sulle 1.500-2.000 somministrazioni al giorno, il dato del 2 aprile era di 1.557 dosi somministrate principalmente a persone con 80 anni o più anziane, accompagnatori ultra 65enni o pazienti con fragilità che rientrano nelle liste di priorità e volontari di associazioni che effettuano assistenza.

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