Iniezioni "fantasma", scattano le verifiche della Regione su 40mila vaccinati

Iniezioni "fantasma", scattano le verifiche della Regione su 40mila vaccinati
di Redazione Web
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Sabato 10 Aprile 2021, 18:13 - Ultimo aggiornamento: 19:39

VENEZIA -  Il presidente del Veneto, Luca Zaia, e l'assessore alla Sanità, Manuela Lanzarin, hanno dato mandato oggi - 10 aprile - ai direttori generali delle Ulss di avviare verifiche per arrivare a catalogare i soggetti non meglio classificati che hanno ricevuto finora in regione 40.000 somministrazioni di vaccino anti-Covid. Questo, spiega la Regione, premesso che «l'attribuzione di una specifica categoria di rischio è effettuata dall'operatore della seduta vaccinale e pertanto può essere soggetta ad un margine di errore, soprattutto nei momenti di massimo afflusso ai centri».
Il sottogruppo pari a circa 40.000 somministrazioni, elencato nella categoria 'Altro', costituisce il 3,5% del totale delle somministrazioni effettuate in Veneto, ad oggi circa 1.150.000. Tra questi soggetti, spiega la Regione, rispondendo alle polemiche sollevate dall'opposizione del Pd in Consiglio regionale, rientrano persone «che attualmente non sono classificate in una delle altre condizioni di rischio previste dal ministero della Salute (classificati come 'Nessuna condizione di rischio', 'Altro o  Mancante'). In misura minore rientrano altre voci, come, ad esempio, viaggiatori internazionali, soggetti a rischio Epatite B, residenti aree a maggior rischio, profilassi post-esposizione, donne in età fertile, comportamento a rischio, che derivano da precedenti classificazioni del medesimo soggetto.
Il sistema regionale è lo stesso utilizzato per le vaccinazioni ordinarie, non necessariamente anti-Covid19, e un soggetto già vaccinato per altri motivi - chiarisce la Regione - può risultare già classificato in una categoria di rischio associata a precedenti vaccinazioni, ma non coerente con la campagna anti-Covid.

Trasparenza
«Su questo 'esercito' di vaccinati   - hanno chiesto i Dem a Zaia  - attendiamo a breve quei chiarimenti che la Regione non ha fornito.

La nostra non è un'accusa, ma la richiesta di massima trasparenza nel mezzo di una battaglia difficile e per di più con scarsità di vaccini. Sono oltre 2,3 milioni gli italiani sotto la voce 'Altrò che hanno ricevuto almeno una somministrazione, ed è un caso su cui sta indagando la magistratura a livello nazionale con decine di inchieste».
 

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