Napoli, l'invasione degli operai Whirlpool al Maschio Angioino: «De Magistris uno di noi»

Napoli, l'invasione degli operai Whirlpool al Maschio Angioino: «De Magistris uno di noi»
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Martedì 11 Giugno 2019, 14:33 - Ultimo aggiornamento: 12 Giugno, 07:11

Al grido di «Luigi uno di noi» un gruppo di lavoratori della Whirlpool di via Argine ha accolto all'esterno del Maschio Angioino il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris. Qui il Consiglio comunale monotematico ha approvato all'unanimità il documento che prevede «contrasto a ogni speculazione e possibile motivo di allontanamento dall'accordo sottoscritto a ottobre 2018», pone la questione Whirlpool «come parte della questione meridionale» e sassicura «sostegno allo sciopero generale già proclamato per il 14 giugno con manifestazione a Napoli». 

Il documento ricorda che «nella città di Napoli insiste un tasso di disoccupazione tra i più alti d'Italia» e che «il tasso di attività è passato dal 53% nel 2004 al 50,5% nel 2018. I processi di deindustrializzazione - si legge ancora - hanno impoverito il tessuto produttivo locale al punto da non rendere più attrattivo il territorio, nonostante importanti misure di defiscalizzazione e, più in generale, di attrazione degli investimenti».

Il documento ripercorre poi le tappe della vertenza Whirlpool dalla sottoscrizione, il 28 ottobre 2018, dell'accordo tra Governo, Regione Campania, Whirlpool e organizzazioni sindacali «finalizzato allo sviluppo del sito industriale di Napoli Est», fino alla decisione di Whirlpool comunicata il 31 maggio 2019 quando «la multinazionale americana ha barrato la sede di Napoli lasciando intendere l'inapplicazione del suddetto accordo e decidendo unilateralmente di non dare seguito a quanto sottoscritto».

Nel documento si sostiene inoltre che «la crisi Whirlpool è chiaro segnale di una precisa volontà di tagliare il Mezzogiorno, riproponendo la questione meridionale in termini di disagio, disoccupazione, disperazione».



«Mi auguro che la dichiarazione di Luigi Di Maio sia una dichiarazione tattica, perché a noi non interessa la partita sui finanziamenti, a noi interessa che l'accordo venga confermato», ha detto il sindaco di Napoli prima di entrare nella Sala dei Baroni. 

«I finanziamenti - ha ricordato de Magistris - erano legati, da come dice il governo, alla conferma e al rilancio del piano industriale che comprendeva la sede di Napoli. Quindi il governo deve fare in modo che l'accordo, venga confermato. Questa non è una partita del governo della Repubblica Italiana ma una partita della città di Napoli, di un'azienda di Napoli, lavoratrici e lavoratori di Napoli e dell'area metropolitana e delle loro rappresentanze sindacali. Se il ritiro del finanziamento serve per convincere la Whirlpool a capire che il governo fa sul serio bene, se è già una ritirata per dire: abbiamo perso e nel ritirarci incendiamo la città e mettiamo a ferro e fuoco, è qualcosa che ci interessa molto poco».
 


«Oggi siamo tutti qui per difendere una fabbrica che significa difendere il reddito dei lavoratori e delle loro famiglie, la città e il suo tessuto produttivo non solo di Whirlpool ma di tutto l'indotto, il lavoro e la legalità», ha invece detto il presidente del Consiglio comunale di Napoli, Alessandro Fucito, aprendo la seduta monotematica sulla vertenza Whirlpool.

Fucito ha sottolineato l'intenso lavoro realizzato dai gruppi consiliari e dalla conferenza dei capigruppo che ha prodotto un documento unitario in cui l'assemblea cittadina si impegna «a considerare l'etica del lavoro come principio unitario e condiviso; a sostenere i lavoratori e le organizzazioni sindacali in tutte le sedi ordinarie e straordinarie contrastando ogni speculazione e ogni possibile motivo di allontanamento dall'accordo sottoscritto nel 2018; a porre la questione Whirlpool nelle opportune sedi politiche e amministrative come parte della questione meridionale nella sua complessità sociale, economica, produttiva; ad attivare ogni possibile contrasto alle speculazioni finanziarie, a imprenditorialità senza futuro e investimenti scellerati e a sostenere lo sciopero generale proclamato per il 14 giugno».

La seduta s'è svolta alla presenza di 38 consiglieri su 40.
Sono assenti il consigliere di Fdi, Andrea Santoro, e i giustificati Diego Venanzoni (Pd) e Mara Carfagna oggi impegnata nella conduzione della seduta della Camera. Carfagna ha fatto pervenire al Consiglio comunale un documento in cui esprime il proprio sostegno ai lavoratori napoletani di Whirlpool.

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