Elezioni a Portici, la faida grillina: dopo Di Maio arriva Fico e scatta la resa dei conti

Elezioni a Portici, la faida grillina: dopo Di Maio arriva Fico e scatta la resa dei conti
di Adolfo Pappalardo
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Venerdì 10 Giugno 2022, 11:00

La sfida è tutta a Portici. Non tanto per la poltrona più alta del Municipio in sé, dove, a meno di strani scherzi del destino, avvia a sedersi per la quarta volta il sindaco uscente, il democrat Enzo Cuomo quanto tra le due fazioni grilline. Con gli esponenti di quest'ultime che, nel giro di qualche settimana, hanno programmato i loro tour e i loro appuntamenti in questo comune napoletano. Prima il ministro Luigi Di Maio, poi l'ex premier Conte e infine il presidente della Camera Roberto Fico. Con temi politici più generalisti a guidare i loro interventi se, addirittura, domenica pomeriggio il capo politico dell'M5s ha usato toni supersoft contro Cuomo. «Portici è una città stupenda, un comunità straordinaria, tuttavia, senza fare polemiche, è chiaro che serve un cambiamento», ha detto dal palco, insistendo su quel «senza fare polemiche», quasi chiedendo scusa dell'inciso anti-Cuomo mentre giù, ad ascoltarlo, c'era lo stato maggiore grillino campano. Dai parlamentari Andrea Cioffi e Sergio Puglia alla capogruppo Valeria Ciarambino. 

Dietro però c'è una faida, nemmeno sotto traccia, tra la fazione Conte-Fico e quella di Di Maio. Con quest'ultimo che, giusto un mese fa, s'incontrò con il sindaco Cuomo. Ufficialmente per un'iniziativa per l'Ucraina ma anche, raccontano i retroscena, per discutere un appoggio esterno e personale del ministro al primo cittadino uscente. Tanto che, il giorno dopo i grillini locali vergarono un comunicato durissimo: «I temi affrontati dal ministro sono di estrema rilevanza ma è stato inopportuno. Ci sembra chiaro che la volontà è stata quella di asserire, in maniera velata, il suo supporto alla campagna elettorale del sindaco uscente». E ancora due giorni fa, dopo il tour di Conte, un altro attacco contro il ministro degli Esteri: «Il Movimento Cinque Stelle, nonostante le pressioni da parte di qualcuno, a Portici ha deciso di andare in coalizione con forze progressiste e ambientaliste con cui si condividono valori e idee». Perché a Portici la sfida è trasversale se si esclude il nome di Fratelli d'Italia Mauro Mori. Con Cuomo supportato, civiche a parte, da Pd, socialisti e Campania Libera, il partito di De Luca, qui con i democrat e Aldo Agnello con M5s, Sinistra italiana ed Europa Verde, il partito ambientalista nella maggioranza di palazzo Santa Lucia. Con un certo imbarazzo del leader locale dei verdi, il consigliere regionale Francesco Borrelli, sul palco con Conte che attaccava De Luca e bocciava qualsiasi ipotesi di alleanza. 

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E tornando ai grillini, l'altro giorno, è stato il turno di Robero Fico, il presidente della Camera, che incontra i candidati in un bar del centro.

Selfie e foto ricordo. Con la base porticese entusiasta della visita della terza carica dello Stato. Nessun incontro con il sindaco Cuomo (come era già accaduto quasi tre mesi fa) ma nessuna paura per il big grillino calato nel suo comune. Anzi. «Non avevo mai visto un presidente della Camera in carica fare campagna elettorale...sarà una caratteristica di questa terza repubblica, a quanto ho visto», ironizza Cuomo sicuro di andare oltre le percentuali, già bulgare, raggranellate 5 anni fa. 

 

Tanto che lui non ha avuto bisogno di big a dargli una mano. Se si esclude il ministro del Lavoro, Andrea Orlando, venerdì scorso ad una sua iniziativa elettorale in un albergo del centro e, lunedì, l'unica tappa delle comunali del governatore Vincenzo De Luca. Con il secondo che non ha voluto si desse risalto all'iniziativa, quasi privata, ed ufficialmente era a Portici solo per verificare l'andamento dei lavori per il nuovo waterfront. Ieri invece pubblicizza il suo tour Piero De Luca, deputato e figlio del governatore, in un post sui social: «È una comunità guidata negli ultimi cinque anni da un amministratore appassionato e competente come Enzo, che merita una piena riconferma». 

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