Medicina a Scampia, arrivano gli studenti; i corsi dal 17 ottobre: «Mai più Gomorra»

Medicina a Scampia, arrivano gli studenti; i corsi dal 17 ottobre: «Mai più Gomorra»
di Mariagiovanna Capone
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Martedì 27 Settembre 2022, 23:55 - Ultimo aggiornamento: 28 Settembre, 19:01

Lunedì 17 ottobre sarà una data storica per tutti i napoletani. A Scampia si inaugura l’anno accademico 2022/23 dei sedici corsi di laurea triennale per le Professioni Sanitarie dell’Università degli Studi Federico II. Una data storica attesa ben sedici anni e che finalmente diventa realtà sia per l’ateneo che per un intero quartiere, che in queste 420 matricole e nei docenti che inizieranno le lezioni del primo semestre la settimana successiva, cercano un riscatto che aspettano da una vita, scrollandosi di dosso ogni preconcetto alla «Gomorra», mostrando invece i propri valori, impegno e accoglienza.

Al taglio del nastro ci saranno il rettore Matteo Lorito, che ha già in serbo nuovi impegni e progetti che coinvolgeranno altre aree periferiche di Napoli, il sindaco Gaetano Manfredi, che ha accelerato la parte burocratica impantanata da troppi anni, e il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca. Madrina sarà il volto più bello e solare di Scampia: Zeudi Di Palma, miss Italia 2021 che mesi fa fu designata per questo ruolo.

Mentre l’Università Federico II è in piena fibrillazione per l’arrivo di Tim Cook con una blindatissima cerimonia per la consegna della Laurea Honoris Causa domani alle 10.30 nell’Aula Magna Storica, immediatamente ci si rimette al lavoro per programmare l’evento del 17 ottobre e far festa con tutta Scampia.

L’edificio firmato dall’architetto Vittorio Gregotti è un complesso cilindrico che si sviluppa su un’area di circa 10mila metri quadrati (altri 11 per l’area esterna) realizzato sull’area dell’ex Vela H, abbattuta nel 2003. Alto 7 piani, il campus perimetrerà una grande piazza interna con una copertura trasparente che sarà uno spazio destinato alla socialità. Finanziato dalla Regione Campania con 50 milioni di euro e dal Comune di Napoli con circa 7, la sede universitaria della Scuola di Medicina e Chirurgia ospiterà aule per lo studio e la didattica, laboratori, biblioteche, un’aula magna da 500 posti, ambulatori, day surgery e spazi di lavoro per studenti e ricercatori, punti informativi, spazi per il ristoro, un college store, edicole, segreteria e tanto verde. Sulla destinazione d’uso nel corso degli anni ci sono state varie ipotesi: Medicina, poi di Biotecnologie, di nuovo Medicina e infine Professioni sanitarie. Qui ci saranno infatti i sedici indirizzi: Infermieristica, Infermieristica pediatrica, Ostetricia, Scienze riabilitative di Professioni sanitarie, dell’area tecnico-diagnostica, solo per citarne alcuni. 

A siglare il 5 aprile 2006 il primo protocollo l’intesa furono il governatore Antonio Bassolino, il sindaco di Napoli Rosa Russo Iervolino e il rettore Guido Trombetti. «Con questa nuova sede risolveremo i problemi di spazio che da tempo abbiamo per la Facoltà di Medicina. Il progetto parte con i presupposti giusti, dalla disponibilità dei finanziamenti e dei terreni alla nuova fermata della metropolitana, che consente di raggiungere con sole due fermate la sede centrale della Facoltà» sottolineò l’allora rettore Trombetti. Non ci sarà Medicina e Chirurgia ma Professioni Sanitarie, come già detto, il corso di laurea triennale molto ambito e frequentato dai ragazzi che sognano comunque un lavoro in ambito medico ma meno impegnativo e selettivo. Il beneficio su Medicina però ci sarà, poiché il Policlinico si alleggerirà dell’afflusso di studenti, con un dimezzamento del traffico e quando sarà a regime, è previsto un afflusso di almeno 2.500-3.000 persone a Scampia. 

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A fine luglio 2021, si è vista la luce in fondo al tunnel. In quella data fu siglata la convenzione tra il Comune di Napoli e l’ateneo federiciano, uno degli ultimi impegni della Giunta comunale di Luigi De Magistris, forse quello più importante. L’atto regolamenta «lo svolgimento delle attività didattico/formative, tecnico-scientifiche e di ricerca dell’Università nel settore della Medicina, della nutrizione e delle relative attività assistenziali». Oltre al Polo universitario di Napoli Nord, l’edificio avrà un’area adibita ad ambulatorio di quartiere per potenziare le cure primarie in alcune patologie specifiche, come ambulatori di cardiologia, e disturbi del metabolismo e della nutrizione. L’inaugurazione era stata ipotizzata un anno dopo, ma la burocrazia ci ha messo lo zampino e sebbene arredi, vigilanza, servizio pulizia e altri bandi di gara furono ampiamente anticipati dalla Federico II, a rallentare il tutto sono stati i vari collaudi.

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