Napoli, va a trovare i parenti e le occupano la casa: denuncia choc del parroco durante l'omelia

Napoli, va a trovare i parenti e le occupano la casa: denuncia choc del parroco durante l'omelia
di Giuseppe Crimaldi e Leandro Del Gaudio
4 Minuti di Lettura
Domenica 21 Novembre 2021, 23:35 - Ultimo aggiornamento: 22 Novembre, 19:30

Le hanno “rubato” la casa, mandando al macero mobili, libri, ricordi di una vita e tutte le altre suppellettili accessorie. Lo hanno fatto approfittando di un’assenza temporanea dovuta a motivi di salute, che hanno costretto un’anziana ex professoressa ad allontanarsi per recarsi dai parenti che vivono in Irpinia. L’ultima storia che descrive il drammatico fenomeno delle case occupate abusivamente con la regìa più o meno occulta della camorra non arriva però da Ponticelli o da una delle periferie degradate di Napoli. No. Lo “sfratto” si è verificato a due passi da piazza del Plebiscito, in un appartamento che si trova in via Egiziaca a Pizzofalcone. E a denunciare il caso ci penserà un sacerdote coraggioso.

La vicenda ha date e circostanze precise e verificabili. All’assalto dell’appartamento lasciato momentaneamente dall’insegnante - che si trova al primo piano del civico 35 della strada che ospita il set della serie “I bastardi di Pizzofalcone”, tratta dalla penna di Maurizio de Giovanni - fa immediatamente seguito l’occupazione abusiva. La prof 90enne è intestataria di un regolare fitto della casa, di proprietà del Comune. Chi ne prende possesso fa cambiare la serratura e subito dopo procede a liberarsi degli arredi, come documentato dalle foto che vedete in pagina e che sono state diffuse dal consigliere regionale di Europa Verde, Francesco Borrelli. Fuori tutto, o quasi: via divani, scaffali, credenze, persino decine di libri e ricordi familiari dell’anziana.

Il tutto viene caricato dagli stessi “occupanti” poche ore dopo l’invasione dell’immobile su un furgone scoperto. Una parte di questo mobilio verrà poi abbandonato sul ciglio della strada, a due passi dagli uffici del Comando forze operative Sud dell’Esercito. Particolare di non secondaria importanza: occupazione della proprietà privata e conseguente scempio dei beni distrutti avviene senza che nessuno sembri accorgersi di ciò che sta avvenendo in quel condominio.

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Nessuno, o quasi. Già, perché qualcuno denuncia l’accaduto. Un sacerdote. È don Michele Pezzella, parroco della chiesa “Immacolata a Pizzofalcone”, che dal pulpito lancia un’omelia appassionata, accusando pubblicamente gli autori dell’occupazione affermando, senza mezzi termini, che non sono veri e bravi cristiani. «Non è il primo caso che succede qui - spiega al “Mattino” don Michele - Questo fenomeno avviene da almeno due anni. Di simili episodi me ne hanno raccontati altri, al punto che c’è stato addirittura qualcuno che mi ha interpellato per sapere se ci fossero altri alloggi da occupare». Ma cosa accade quando vengono formalizzate le denunce? «Certo, dopo le nostre segnalazioni la polizia viene, ma quando una persona entra in un appartamento poi si autodenuncia, dichiarando di avere moglie e figli: e questo fa sì che sloggiarli diventa difficile. Ci vogliono mesi, se non anni. E quasi sempre chi occupa abusivamente lo fa portandosi i bambini dietro». Chiaro e forte il messaggio lanciato dal sacerdote dall’altare nella sua omelia: «C’erano una sessantina di persone alle quali ho ricordato che non è da buoni cristiani agire in questo modo, che “sfrattare” chi legittimamente vive in una casa pagando il fitto resta un atto contro la dignità una persona; e che chi vuole seguire Cristo non si deve permettere di assumere un simile atteggiamento. Purtroppo vedo persone assuefatte rispetto a questi problemi. Dobbiamo mettere un argine rispetto a tutto ciò. La mia comunità è fatta di persone operose e disponibili, purtroppo però tra loro c’è anche chi si comporta diversamente».

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Non è dunque il primo caso simile che avviene nella zona di Pizzofalcone e, a quanto parrebbe, in quello stesso palazzo storico che appartiene al demanio. La sfortunata anziana che si trova ancora a Montoro chiede di tornare a casa, ma nessuno ha il coraggio di dirle la verità. Dal 2002 il palazzo sarebbe vittima di azioni di occupazione continue. E c’è chi sospetta che la metà degli appartamenti possa essere in mano oramai a illegittimi occupanti, tra i quali alcuni pregiudicati agli arresti domiciliari che, peraltro, avrebbero allacciato abusivamente le utenze di luce, gas e acqua. «un fenomeno - commenta Borrelli - che vede protagonista la camorra. Serve un intervento immediato delle istituzioni, a partire dal censimento degli occupanti di tutte le case popolari». 

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