Pronto soccorso del Cardarelli senza pace: nella prima linea del più grande ospedale della Campania serpeggia il malumore. L’ospedale è in difficoltà, costretto ormai sempre più spesso a dare forfait per dare respiro al personale ridotto all’osso e messo in ginocchio dagli afflussi record e dalla totale saturazione di letti e barelle. Lo stress correlato ai ritmi di lavoro ha il suo peso certo. La penuria di specialisti incide, eccome. Manca poi un sufficiente riposo tra un turno e l’altro. Così come le ferie prolungate per più di una settimana sono un lontano ricordo. Ma c’è dell’altro: l’insoddisfazione è palpabile, i mugugni e gli scontri verbali con il primario dell’unità operativa di accettazione e pronto soccorso Fiorella Paladino, sono in questo contesto diventati sempre più frequenti, testimoniati dai numerosi carteggi interni e dalla fitta corrispondenza con la direzione sanitaria rinforzate da note ufficiali di alcuni sindacati come Cgil, Cisl a cui si sono aggiunti Nursing Up e Cobas per il comparto.
La direzione strategica e sanitaria dell’ospedale è giunta ormai alla vigilia del passaggio di mano ad Antonio D’Amore in arrivo dalla Asl Napoli 2 nord. Nel mirino c’è dunque il primario su cui si concentrano rilievi e contestazioni.
Ma c’è di più: dito puntato sulla quota di ore aggiuntive «al di fiori di ogni normale carico di lavoro», laddove a tutt’oggi - è scritto nella nota - non risultano ancora corrisposti gli emolumenti per le ore in sovrannumero effettuate nei mesi scorsi. Ci sono poi le irregolarità segnalate come la mancanza di firma del turno. L’appello è a un chiarimento per migliorare il servizio. A stretto giro arriva la stigmatizzazione della segretaria aziendale e di Napoli della Cgil funzione pubblica. Il 1 agosto una settantina tra infermieri e operatori socio sanitari firmano una missiva in cui segnalano ai vertici dell’ospedale il venir meno delle delle condizioni di fiducia e rispetto con il responsabile dell’unità operativa. Segnalati scontri verbali, discussioni e il clima di tensione sempre più alto a fronte di stress da lavoro oltre i limiti sostenibili. Clima che, secondo gli scriventi, rischia di condizionare negativamente il lavoro già pesante mentre si fa riferimento a una “guerra” che sarebbe stata messa in atto contro una coordinatrice dei camici bianchi a cui viene assicurato invece il pieno sostegno.
La diretta interessata non intende replicare: la Paladino è una professionista nota per essere un medico che lavora a testa bassa, sempre in prima linea e senza risparmio di energie. Chi la conosce bene ne ricorda i tratti di fervente cattolica e rivela che il suo faro, dopo le dimissioni dal Cotugno per il Covid il 27 marzo del 2020, è il discorso di Papa Francesco nell’omelia pronunciata quel giorno. A difenderne l’operato interviene il consigliere regionale del Moderati Pasquale Di Fenza: «È evidente che su questo clima pesano le condizioni di lavoro». Ieri intanto è stato l’ultimo giorno di lavoro del direttore sanitario aziendale Giuseppe Russo passato a dirigere la Asl Napoli 3 sud mentre l’attuale manager Giuseppe Longo va al timone del vicino policlinico.
La Asl Napoli 1 intanto rilancia la campagna vaccinale: distretti e Fagianeria sono aperti tutti i giorni dal lunedì al venerdì (escluso lunedì 15 agosto) dalle 9 alle 14 e il solo mercoledì nella fascia 5- 11 anni.