Frana a Casamicciola, la prima vittima accertata è Eleonora Sirabella: aveva 31 anni

Ci sono volute ore per identificarla, il corpo lacerato dalla furia distruttrice del fango, il volto incorniciato da lunghi capelli biondi completamente sfigurato

Eleonora Sirabella, 31 anni, vittima della frana
Eleonora Sirabella, 31 anni, vittima della frana
di Giuseppe Crimaldi
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Sabato 26 Novembre 2022, 23:06 - Ultimo aggiornamento: 28 Novembre, 07:27

Inviato a Casamicciola

Si scava nel fango, si cercano ancora 15 persone che mancano all’appello. Una sola la vittima accertata e recuperata fino alla tarda serata di ieri, il resto rientra nell’algido limbo dei dispersi. Solo dopo mezzogiorno, dalla colata di massi, melma e terriccio, tra i tronchi degli alberi abbattuti come birilli dalla frana spunta l’estremità di un braccio. Appartiene a una donna. Sotto una pioggia ancora battente i soccorritori iniziano a scavare, ma ormai è tardi, non c’è più niente da fare.

È una donna la prima vittima accertata della frana di Casamicciola. Ci sono volute ore per identificarla, il corpo lacerato dalla furia distruttrice del fango, il volto incorniciato da lunghi capelli biondi completamente sfigurato. A inizio giornata si era diffusa la notizia che potesse trattarsi di una donna dell’Est Europa. Così non era. Dopo ore si è scoperto che quel corpo apparteneva a Eleonora Sirabella, 31 anni, residente nella zona del disastro.

Il ritrovamento, alle prime luci del giorno, è avvenuto in piazza Maio, una delle zone immediatamente battute dai soccorritori.

In quel momento operavano già una cinquantina, tra carabinieri, vigili del fuoco e insieme ai primi volontari, prima che giungesse anche il personale della Protezione Civile.

Sotto gocce di pioggia fredde e pungenti come spilli di ghiaccio, si cercano altri corpi. Tutto intorno, lo scenario è desolante. Lo strapiombo che ha miracolosamente risparmiato una villa, sfregiando uno dei costoni del Monte Epomeo, ha disegnato un solco che sembra una faglia lungo la quale il fiume di fango è scorso fino a mare quasi fosse una colata di lava.

Parte la corsa contro il tempo. Ci sono case abbattute, sventrate, appena riconoscibili sotto montagne di terra liquefatta. Tutt’intorno un silenzio irreale - uno scenario da day after - squarciato solo dalle sirene delle ambulanze e dei mezzi dei pompieri. Inizia una giornata convulsa, alla ricerca dei sopravvissuti, che proseguirà per tutta la notte grazie al supporto dei gruppi elettrogeni e delle fotoelettriche fatti convergere da Napoli e da altre province, con la mobilitazione di centinaia di uomini. In azione, in questo disperato tentativo di salvare quelle dieci vite che ancora fino a tarda sera mancano all’appello, anche i droni, un elicottero, e quaranta squadre che operano battendo palmo a palmo tutta l’area alta di Casamicciola Terme. Una ricerca spasmodica, perché è chiaro che ogni ora che passa senza riuscire a tracciare presenze in vita - in questa situazione e con queste condizioni climatiche - significa perdere anche l’ultimo filo di speranza per salvare i dispersi. Molti - e usiamo il condizionale - potrebbero essere finiti nel vortice di fango e precipitati in mare. Ma ci sono anche buone notizie. Una intera famiglia composta da marito, moglie e un neonato di pochi mesi saranno ritrovati in buone condizioni nel primo pomeriggio. Stessa sorte toccherà a una 25enne data per dispersa. Fanno il giro del web le immagini dei vigili del fuoco che portano in salvo un uomo sommerso fino al petto dal fango e che si è salvato aggrappandosi a un palo di ferro.

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Nel primo pomeriggio si diffonde la notizia di una seconda vittima. È il vicepresidente della Regione Campania, Fulvio Bonavitacola, a parlare di un «secondo possibile tragico ritrovamento»: ma fino a tarda sera la circostanza non viene confermata dalla Prefettura di Napoli, dove è stata allestito con una sala operativa il centro di emergenza per la frana di Ischia. A dire il vero, la giornata era iniziata sotto le più infauste previsioni fatte dal ministro delle Infrastrutture Salvini, che già prima di mezzogiorno parlava di otto vittime: circostanza che poi induceva il ministro dell’Interno Piantedosi a tirare il freno a mano, non confermando quel dato. Eppure resta l’atroce dubbio che la conta dei morti possa essere destinata a salire: perché fino a quando il giornale non è andato in stampa, il numero dei dispersi si è cristallizzato sulla decina. Restano invece ancora senza luce e acqua i 100 isolati, impossibili da raggiungere per i soccorritori. Albergatori e ristoratori, intanto, hanno dato la loro disponibilità ad offrire accoglienza e pasti per sfollati e soccorritori. 

Ma vittime di questa ennesima, assurda tragedia che colpisce l’Isola Verde sono anche i 13 feriti e quanti hanno perso il bene più importante che avevano: la casa. Un uomo di 60 anni rimasto sepolto sotto il fango e salvato in extremis dai vigili del fuoco è stato trasferito all’ospedale Cardarelli di Napoli in gravi condizioni: resta ricoverato in prognosi riservata nel reparto Trauma Center, ha riportato un politrauma da schiacciamento. Altre due persone ferite sono ricoverate al Rizzoli per ferite di minore gravità e non in pericolo di vita. All’ospedale Rizzoli è stato portato anche il corpo senza vita della donna di 30 anni, al momento unica vittima accertata. A dire l’ultima parola, per questa giornata tragica, è il sindaco di Ischia, Enzo Ferrandino: «Delle circa cento persone nella zona di via Celario, a Casamicciola, intrappolate nelle proprie case senza acqua e senza luce, resta da raggiungerne una decina. Tutte le altre sono state messe in salvo». 

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