Covid, variante indiana in Svizzera. Clementi: «Niente timori, i vaccini m-Rna si riarrangiano»

Covid, variante indiana in Svizzera. Clementi: «Niente timori, i vaccini m-Rna si riarrangiano»
Covid, variante indiana in Svizzera. Clementi: «Niente timori, i vaccini m-Rna si riarrangiano»
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Sabato 24 Aprile 2021, 15:02 - Ultimo aggiornamento: 25 Aprile, 11:10

La variante indiana del coronavirus è stata rilevata per la prirma volta in Svizzera, dopo essere già comparsa in Gran Bretagna e Belgio. Il caso riguarda un passeggero che era in transito in un aeroporto elvetico. L'annuncio è stato dato sui social media dall'ufficio federale della sanità pubblica e subito ripreso dai media mondiali. Si valuta ora il blocco dei voli verso il Paese asiatico come già hanno fatto altre nazioni europee. L'India è da qualche giorno il Paese record al mondo per numero di infezioni. Venerdì sono stati segnalati 330.000 nuovi contagi, con il sistema sanitario allo stremo. Negli ospedali manìcano attrezzature e ossigeno. I morti nelle ultime 24 ore sono balzati a 2.263, cifra mai vista prima. Emergenza totale anche nella capitale Nuova Delhi. Secondo gli esperti il precipitare degli evebnti è dovuto è alla variante indiana, più aggressiva rispetto alle altre.

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Variante indiana, Clementi tranquillizza

La variante indiana? «Non è sconvolgente che ci siano varianti: è ciò che ci aspettavamo. Lo stesso virus che arrivò per primo in Italia era una variante di quello di Wuhan.

Non c'è dunque da spaventarci, perché per ora i vaccini hanno dimostrato di proteggere da queste varianti e qualora ci fosse qualche sorpresa possiamo modificarli, come facciamo tutti gli anni con il virus dell'influenza». Così all'Adnkronos Salute Massimo Clementi, direttore del Laboratorio di microbiologia e virologia dell'ospedale San Raffaele di Milano e docente dell'università Vita-Salute. «Abbiamo per fortuna i vaccini a m-Rna - sottolinea - che in pochissimo tempo possono essere riarrangiati, questa è una grandissima evoluzione tecnologica che questa epidemia, con tutto il negativo che ha portato, ha fatto emergere: una tecnologia che è, e sarà, straordinaria». Clementi ricorda che «il virus ha un obiettivo: replicare» e che «una cellula infettata da un virus sviluppa 3mila nuovi virus, il 2-3% di questi, cioè da 60 a 90 hanno mutazioni: la maggior parte di esse sono insignificanti, ma ne capita una che ha successo. Moltiplicando questi numeri il numero delle varianti che si generano è altissimo».

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India, cosa sta accadendo davvero

Gli ospedali in India lanciano l'allarme. I pazienti covid continuano a morire per mancanza dell'ossigeno, mentre il paese ha registrato per il terzo giorno consecutivo un record di nuovi casi e vittime. Negli ultimi tre giorni, sono state segnalate quasi un milione di nuove infezioni. La situazione è particolarmente grave nell'area di Delhi. Al Jaipur Golden Hospital 20 persone sono morte durante la notte a causa della mancanza di ossigeno, mentre all'Ospedale della Sacra Famiglia i reparti di terapia intensiva sono allo stremo. «Quasi tutti gli ospedali sono al limite - ha detto alla Bbc Sumit Ray, un medico che lavora nella struttura - Quando finirà l'ossigeno, non ci sarà più molto da fare per molti pazienti». Nella notte, il Moolchand Hospital, con 135 pazienti covid in supporto vitale, ha diramato un Sos, affermando di avere ancora solo l'equivalente di 30 minuti di fornitura di ossigeno. «Abbiamo impiegato tutto il nostro personale notturno per assicurarci di salvare quante più vite possibile», ha raccontato all'emittente NdTv il direttore medico dell'ospedale, Madhu Handa, aggiungendo che tutte le strutture mediche della zona si trovano in condizioni simili.

 

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Cosa succede in Europa

In Belgio, 21 studenti indiani arrivati ​​a metà aprile tramite l'aeroporto Roissy di Parigi sono risultati positivi alla variante e sono stati posti in quarantena. Secondo diversi esperti, potrebbero essere stati vittime di un “super contaminante”, magari all'interno del loro gruppo, durante il viaggio in autobus dalla regione parigina al Belgio.  Gran Bretagna, Canada, Singapore e Emirati Arabi Uniti hanno vietato i voli dall'India. L'India, uno dei principali produttori di vaccini, ha avviato una campagna di vaccinazione ma solo una piccola parte della sua popolazione di 1,39 miliardi ha ricevuto una dose.

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