«Specchi rotti, tavoli spezzati, muri sporcati dal lancio di cibo e terrazze trasformate in discariche». Così all'Adnkronos il disc jockey Stefano Munari descrive la situazione lasciata dai ragazzi isolati all'hotel sul Paseo Maritimo de Palma dopo il maxi focolaio scoppiato sull'isola di Maiorca. «Comportamenti incivili», ma anche «rischiosi» dato che «durante l'isolamento alcuni giovani si dedicavano alla pratica del 'balconing', passando da un terrazzo all'altro». Un hotel «demolito, distrutto», quindi, quello scelto per l'isolamento. E un'isola che fa i conti con «un aumento dei contagi, un pò come in tutta la Spagna. Ma qui da noi l'evento maxi diffusore è stata proprio la gita di questi ragazzi».
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Per fortuna «la pressione ospedaliera alle isole Baleari è ancora bassa», si parla di «undici pazienti in più in reparto, sei in terapia intensiva».
Originario di Monfalcone, in provincia di Gorizia, Munari vive nella zona di Playa de Palma, una delle più frequentate dai giovani. E sono loro, in particolare, la categoria più a rischio in questo momento. «A preoccupare è l'età sempre più precoce di utenti critici: sei su 26 hanno meno di 40 anni», afferma Munari. Ma «i giovani non li fermi», prosegue il dj. Il governo locale, spiega, ha «introdotto una legge che impedisce la vendita di alcolici dopo le 22. Ma come sappiamo le borse frigo esistono da tempo e non è così difficile fare scorta di alcolici nei supermercati e poi andare in spiaggia a fare festa». Quello che manca, secondo Munari, è infatti «un controllo reale per le strade. I locali, i ristoranti, i cocktail bar sono invece molto ben gestiti. Ognuno ha la propria sicurezza, fanno controlli e la situazione non scappa mai di mano».
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