Tornano le restrizioni in Israele, ma solo per i non vaccinati. Sono entrate in vigore proprio oggi e hanno l'obiettivo di contenere l'ondata di nuovi contagi Covid legati alla variante delta. I meccanismi di accesso e restrizione sono governati dall'Happy badge che è come un green pass.
Covid, in Israele tornano le restrizioni ma solo per i non vaccinati
Nelle ultime 24 ore i nuovi casi sono stati 1.400 nel Paese in cui il 56 per cento dei 9,3 milioni di abitanti hanno ricevuto entrambe le dosi del vaccino. Solo coloro che sono completamente vaccinati, guariti dal covid o hanno effettuato un tampone risultato negativo, potranno partecipare a eventi con più di 100 persone al chiuso.
L'obbligo di indossare le mascherine al chiuso, che era stato sollevato a giugno, è di nuovo in vigore.
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L'Happy badge
Oggi, infatti, in Israele entra in vigore anche l'happy badge per celebrare matrimoni e partecipare ai ricevimenti. L' Happy Badge è come un Green pass ed è concepito in particolare per matrimoni, ricevimenti, conferenze ed altri eventi che vedono oltre 100 persone radunarsi in un luogo chiuso. Ai proprietari di quei locali viene chiesto di verificare che quanti vi entrano siano vaccinati, o siano guariti dal contagio, o possano mostrare di aver ottenuto un risultato negativo in un test fatto per quella occasione.
Domani il governo esaminerà la possibilità di reintrodurre il 'Green Pass' in tutti i locali pubblici, fra cui ristoranti e caffè. Ieri si sono avuti 1400 contagi (su 80 mila tamponi). Di questi, 150 erano persone rientrate di recente da Paesi esteri (fra cui Turchia, Grecia, Cipro e Georgia). Mentre ogni giorno migliaia di israeliani partono dall'aeroporto Ben Gurion, il governo deve decidere se imporre nuove misure cautelative al loro rientro dalle vacanze. Intanto il governo porta avanti una intensa campagna di vaccinazione fra i più giovani. Inoltre viene valutata la possibilità di somministrare agli anziani una terza dose di vaccino Pfizer per rafforzare le loro difese.