Ucraina, il report dei Servizi: «Per la Russia i Paesi ex sovietici sono perimetro di sicurezza»

Ucraina, il report dei Servizi: «Per la Russia i Paesi ex sovietici sono perimetro di sicurezza»
Ucraina, il report dei Servizi: «Per la Russia i Paesi ex sovietici sono perimetro di sicurezza»
3 Minuti di Lettura
Lunedì 28 Febbraio 2022, 15:16 - Ultimo aggiornamento: 17:24

«Nello spazio post-sovietico si è accresciuto lo sforzo di Mosca di riaffermare la propria primazia sull'area. Per il Cremlino, le Repubbliche ex sovietiche sono, infatti, considerate come il perimetro minimo di sicurezza atto a garantire profondità strategica all'azione esterna di Mosca e alla sua volontà di essere riconosciuta fra le grandi potenze mondiali». È quanto si legge nella Relazione annuale sulla politica dell'informazione per la sicurezza 2021.

Ucraina, l'avanzata russa rallenta: il perché spiegato in una mappa e cosa può succedere ora

Ucraina, l'esercito della Bielorussia pronto ad attaccare Kiev, armi nucleari russe a Minsk

La crisi Ucraina

«Le recenti bozze di trattato sulle garanzie di sicurezza con gli Usa e la Nato, divulgate dal Cremlino nel dicembre scorso, vanno lette attraverso tale prisma, ovvero quale potenziale innesco di un negoziato su una nuova architettura securitaria europea.

Centrale, al riguardo, è stata nel corso dell'anno l'evoluzione della crisi ucraina, nel quadro del dispiegamento preparatorio e del successivo sviluppo dell'esercitazione russa Zapad-2021, che ha visto un vasto numero di equipaggiamenti militari posizionarsi ai confini, senza che facessero rientro nei distretti militari di appartenenza. Nonostante la crisi primaverile fosse rientrata prima del summit tra Biden e Putin a Ginevra (giugno 2021), dall'ottobre si è registrato un nuovo aumento della mobilitazione militare russa a ridosso dei confini ucraini, nella penisola di Crimea e in Bielorussia, quest'ultima associata alle ulteriori esercitazioni militari in programma tra Mosca e Minsk. La situazione -rilevano i servizi di sicurezza nella Relazione- è rimasta costantemente all'attenzione dell'intelligence, che ha monitorato l'evoluzione del dispositivo militare russo anche in ragione del profilarsi del rischio dell'errore di calcolo, sempre possibile vista la consistenza dello schieramento dispiegato».

Gli scenari

Il 2021 «si è concluso nel segno di una triplice dinamica: l'incertezza sulla volontà russa di passare all'offensiva, oppure di utilizzare gli spazi diplomatici al fine di convincere i Paesi occidentali a rivisitare gli equilibri securitari nel continente europeo; la ripresa del dialogo, sia attraverso il formato negoziale Normandia, attivo sin dalla crisi del Donbass, che ai tre livelli Stati Uniti-Nato-Osce configuratisi a seguito delle bozze di accordi di sicurezza proposti dalla Russia; la predisposizione di strumenti sanzionatori e di deterrenza».

© RIPRODUZIONE RISERVATA