La mediazione diventa planetaria: da Monaco, a Washington, passando per Roma. Il tam tam della diplomazia continua a scandire queste ore convulse, mentre in Ucraina cadono colpi di artiglieria sempre più frequenti. E gli sviluppi della crisi appaiono sempre più incerti. Nella trattativa diplomatica l’Italia fa sempre più forte la sua voce, consapevole degli interessi in gioco: «Le sanzioni devono essere efficaci, ma anche sostenibili» dice il nostro premier, Mario Draghi, il quale sta negoziando un incontro con Putin che potrebbe avvenire a Mosca la settimana entrante o la prossima. «È stato Putin a richiederlo», precisa Draghi, il cui obiettivo è convincere il leader russo a sedersi ad un tavolo di trattative insieme al presidente ucraino Volodymyr Zelensky. In quanto alle sanzioni, «l’impatto per l’Italia è significativo», visto che dipendiamo dal gas come unica fonte di approvvigionamento energetico per il riscaldamento. Questa specifica posizione del nostro Paese è per fortuna considerata con attenzione, secondo Draghi, dai partner che stanno decidendo la strategia europea e della Nato di fronte alla crisi in atto.
IL SUMMIT
Monaco ospita da ieri una conferenza di tre giorni sulla sicurezza internazionale.
LE OFFERTE
La prima offerta di cooperazione è venuta dalla padrona di casa, la ministra per gli Esteri tedesca Annalena Baerbock, pronta ad annunciare la volontà del suo Paese di sostenere sacrifici economici pur di mostrare solidarietà di intenti, fino ad ammettere che il gasdotto Nordstream2, che porta il gas dalla Russia alla Germania, entrerebbe nel pacchetto delle sanzioni in caso di invasione russa dell’Ucraina. Il presidente degli Usa Joe Biden è rimasto a Washington, ma si è collegato ieri con la delegazione della sua amministrazione mandata a Monaco, e capitanata dalla sua vice Kamala Harris, la quale oggi siederà in un incontro con Zelensky. Il congresso è finalmente unito alle spalle del leader statunitense. Ha approvato una risoluzione che condanna l’aggressione militare russa e chiede al presidente di imporre «costi significativi» alla Russia in caso di invasione. Biden ha trascorso l’intera giornata di ieri impegnato in un giro di consultazioni. Prima le telefonate con Macron, Scholz e il polacco Duda; poi un discorso alla nazione per spiegare la politica della «deterrenza e della diplomazia» che sta perseguendo in rapporto alla Russia. Nella serata di giovedì si era sentito anche con Draghi per confermare l’allineamento dell’Italia nella condanna di una eventuale invasione russa.